Olimpiadi invernali 2026: niente pista da bob a Cortina d’Ampezzo, le gare si svolgeranno all’estero

È ufficiale: la pista da bob non s'ha da (ri)fare a Cortina d'Ampezzo. Oltre a richiedere costi esorbitanti, il progetto sarebbe stato devastante per l'ecosistema per più di un motivo

Sfuma il progetto di ricostruzione della pista da bob a Cortina d’Ampezzo in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026. Negli scorsi mesi sia le associazioni ambientaliste che diversi cittadini si erano opposti all’opera insostenibile sia da un punto di vista ambientale che economico, ma solo adesso è giunta la conferma da parte dal presidente del CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) Giovanni Malagò, che ha annunciato di essere stato informato dal Governo che non c’era più l’intenzione di andare avanti con il rifacimento della pista “Eugenio Monti”, la cui realizzazione risale al 1923.

Ciò significa che le gare di bob, slittino e skeleton si dovranno svolgere su un’altra pista all’estero. È la prima volta in oltre 10 anni di storia dei Giochi olimpidi invernali che ci si trova costretti ad andare fuori dal Paese che ospita l’evento sportivo.

La decisione è stata accolta con grande amarezza dalla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI)

La notizia dello spostamento all’estero delle gare di Milano-Cortina 2026 relative alle specialità in questione ci lascia sgomenti. – commenta il Presidente del FISI Flavio Roda – La ha provato in tutti i modi a far capire l’importanza di queste discipline. Ci mancherà un pezzo di storia, la pista di Cortina avrebbe rappresentato l’occasione ideale per rilanciare movimenti che hanno regalato gloria e popolarità allo sport italiano, verranno meno le basi per costruire gli atleti del futuro. E anche la giustificazione dei costi elevati non è sufficiente a spiegare una decisione di tale portata. In Italia purtroppo non esiste una pista artificiale dove si possano allenare le squadre, ogni anno i nostri atleti sono costretti ad andare all’estero, con relativi aumenti di costi e la logica conseguenza di avere meno possibilità di girare sui tracciati rispetto alle altre nazioni. Credo si tratti dell’atto conclusivo, destinato ad affossare il nostro movimento sul ghiaccio.

L’impatto ambientale del progetto

Al di là dei tempi ristretti e della questione economica (non trascurabile, dato che il progetto prevedeva un investimento di circa 120 milioni di euro), la costruzione della pista da bob per le Olimpiadi di Milano-Cortina avrebbe avuto un impatto ambientale molto pesante. Per realizzarla, infatti, sarebbero state sacrificate risorse naturali preziose.

Secondo le stime del Club alpino italiano (Cai), sarebbero andati distrutti 25mila metri quadri di vegetazione e decine di larici storici; inoltre, per ricostruirla sarebbe stato necessario prelevare oltre tremila metri cubi di acqua dalle riserve comunali per la formazione del ghiaccio in una situazione già critica dal punto di vista idrico e dove la neve scarseggia sempre di più. Infine, non sono da trascurare le emissioni inquinanti legate al progetto e l’utilizzo di sostanze chimiche necessarie per la refrigerazione.

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Fonti: FISI/CAI

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