Oksana Masters, dalle radiazioni a Chernobyl alle medaglie Paralimpiche: la storia di rinascita di una campionessa

Oksana Masters è una campionessa straordinaria, dal canottaggio allo sci di fondo passando per il paraciclismo. Deve tutto alla mamma adottiva che l’ha salvata dagli orfanatrofi ucraini

Oksana Masters è una delle atlete paralimpiche più decorate al mondo, ma il suo percorso verso il successo è stato segnato da sfide incredibili. Nata in Ucraina nel 1989, tre anni dopo il disastro nucleare di Chernobyl, Oksana è venuta al mondo con gravi malformazioni causate dalle radiazioni: sei dita su ciascun piede, mani senza pollici, una gamba più corta dell’altra e l’assenza delle tibie.

Abbandonata dai genitori biologici poco dopo la nascita a causa delle sue condizioni, ha trascorso i primi sette anni della sua vita in orfanotrofi ucraini, dove ha subito abusi fisici e psicologici. La svolta nella sua vita è arrivata quando Gay Masters, una logopedista americana, l’ha adottata e l’ha portata negli Stati Uniti.

A soli 9 anni, Oksana ha subìto l’amputazione della prima gamba, seguita dalla seconda a 13 anni. Nonostante le difficoltà fisiche e emotive, è proprio in questo periodo che Oksana ha scoperto lo sport, un mondo che l’ha aiutata a riconquistare la fiducia in se stessa e nel proprio corpo. Lo sport, inizialmente praticato non per vincere, ma per trovare un nuovo equilibrio, è diventato il motore della sua vita.

Doppio oro nel paraciclismo a Parigi

La sua carriera sportiva è iniziata con il canottaggio, disciplina in cui ha vinto la sua prima medaglia paralimpica, un bronzo, ai Giochi di Londra 2012. Da quel momento, Oksana ha ampliato i suoi orizzonti, gareggiando in altre discipline come il paraciclismo, lo sci nordico e il biathlon.

Alle Paralimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018 ha vinto due ori nello sci di fondo, mentre ai Giochi Paralimpici Estivi di Tokyo 2020 ha trionfato nel paraciclismo, conquistando la medaglia d’oro sia nella cronometro che nella gara in linea. Una prestazione che ha ripetuto anche alle Paralimpiadi di Parigi 2024 che si sono appena concluse.

Nonostante le numerose vittorie, il messaggio di Oksana va oltre lo sport: invita tutti ad accettare e celebrare le proprie differenze, ricordando che “le cicatrici sono tatuaggi della mia storia”, segni di resilienza e forza che vanno indossati con orgoglio. Oksana è un esempio vivente di come le difficoltà possano trasformarsi in opportunità e di come lo sport possa diventare un mezzo per riscattarsi.

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