La nuova vita di Daniele Scardina dopo l’emorragia cerebrale: la rinascita di “King Toretto” è un inno a non mollare mai

Daniele Scardina due anni fa è stato colpito da un’emorragia cerebrale che lo ha costretto ad un intervento al cervello e a dieci mesi di ricovero: ora sta affrontando un lunghissimo percorso di recupero, ma non ha intenzione di mollare

La vita di Daniele Scardina, l’ex pugile conosciuto come King Toretto, è stata completamente stravolta due anni fa. Ma lui da due anni si aggrappa alla vita con tutta la forza che ha, anche e soprattutto quando era ad un passo da perderla.

E ora torna a farsi vedere in pubblico in un servizio de Le Iene in cui Nicolò De Vitiis ha raccontato com’è oggi la sua vita, bloccato su una sedia a rotelle e costantemente impegnato in un lungo, lunghissimo percorso di recupero. Tutta colpa di un istante in cui la luce si è spenta.

Un dolore all’orecchio, poi non ricorda più nulla. La chiamata all’amico di andare da lui in doccia perché di colpo gli faceva malissimo la testa e non sentiva più il controllo delle gambe. Sarebbero bastati due minuti di ritardo nei soccorsi e oggi non sarebbe qui a raccontarlo.

Cos’è stato? Ora lo sa: un’emorragia cerebrale, secondo i medici provocata dalla lesione di due vasi per i tanti colpi presi al volto e alla testa. Dopo il malore un’operazione al cervello estremamente delicata e dieci mesi di ricovero. Per Scardina quel periodo è segnato da un buio totale che si è protratto per un mese e mezzo.

Un lento percorso verso una pseudo normalità

E adesso? “Ora non sogno più a occhi chiusi ma solo a occhi aperti. Sogno il mio futuro, di stare bene, con la mia famiglia e di stare di nuovo in piedi”, dice. La speranza, dunque, è di tornare a vivere come faceva un tempo.

Per dargli questa parvenza di normalità durante le 48 ore che Nicolò De Vitiis con King Toretto non sono mancate le sorprese. Una cena con familiari e amici dove è arrivato il saluto di Gigi D’Alessio, tra i suoi artisti preferiti, il viaggio inaspettato a Barcellona per assistere a sorpresa al concerto di Geolier che dal palco gli ha dedicato un pensiero speciale.

Prima di potersi permettere questa pseudo normalità, però, le difficoltà sono state tante e tante ce ne sono ancora oggi. Per mangiare continua ad usare la mano sinistra, quella destra non riesce ancora ad impiegarla. Deve essere aiutato ad entrare in macchina, dopo aver superato decine di barriere architettoniche anche solo per entrare in ascensore o uscire dal palazzo dove vive a Rozzano circondato dall’affetto della famiglia.

Ma lui non vuole mollare: “non l’ho mai fatto e mai lo farò”. Con lui c’è la mamma che definisce “un angelo. Nei momenti più difficili ha sempre tirato la parte migliore di me”. E sebbene faccia impressione vedere un campionissimo di sport, sempre pronto ad allenarsi, bloccato su una sedia a rotelle a dipendere da tutti, i progressi sono stati enormi. Il fratello ammette:

Dovevi vederlo prima. È arrivato a pesare 63 kg e aveva due tubi in gola. Ho avuto paura di perderlo di non vederlo più. Lo alimentavano dall’addome, all’altezza dell’ombelico, ma non riuscivano a bucarlo per lo spessore degli addominali.

Un cammino dunque difficilissimo con ancora tanta strada da percorrere, ma tanta ne è stata percorsa e King Toretto non ha intenzione di andare KO un’altra volta dopo essersi rialzato quando l’arbitro stava per fischiare la fine dell’incontro più importante.

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