Morteza Mehrzad, l’atleta paralimpico più alto del mondo ci insegna che nella vita tutto può cambiare in un attimo

Morteza Mehrzad, la storia dell'atleta paralimpico più alto del mondo. Un esempio di coraggio, forza e determinazione.

È l’uomo più alto dell’Iran, una delle persone più alte del mondo nonché l’atleta più alto che abbia mai partecipato alle Paralimpiadi. Si chiama Morteza Mehrzad Selakjani, arriva dall’Iran e con i suoi 2,46 metri oggi gareggia a Tokyo nella squadra nazionale di sitting volley. 

La sua altezza è dovuta all’acromegalia, condizione che dipende da un’eccessiva produzione di ormone della crescita. Ma le stampelle che lo aiutano a camminare dipendono da un infortunio subito in giovane età, quando l’atleta si ruppe il bacino cadendo dalla bici. Da allora la gamba destra ha smesso di svilupparsi rimanendo più corta dell’altra. 

Essere diversi in un mondo che privilegia la “normalità”, qualunque cosa essa sia, non è facile e non lo è stato nemmeno per Morteza. Temendo di essere deriso per l’eccessiva altezza, da giovane l’atleta trascorreva le giornate al riparo dagli sguardi altrui, chiuso tra le pareti domestiche. È stato l’incontro con lo sport a cambiargli la vita.

Nel 2011 ha iniziato a dedicarsi al sitting volley e durante un servizio televisivo è stato notato casualmente da un allenatore della Nazionale iraniana, che ne ha compreso immediatamente l’enorme potenziale. A quei tempi Morteza viveva in una città costiera nel Nord dell’Iran e non era convinto di volerla lasciare per mettersi davvero alla prova. Dopo alcuni mesi accettò la proposta dell’allenatore e in un attimo la sua vita cambiò. 

– Prima di entrare nello sport, ero una persona isolata – ha dichiarato poche settimane prima dell’inizio delle Paralimpiadi di Tokyo, – in passato non avrei mai immaginato un futuro così per me stesso. Il sitting volley ha cambiato la mia vita. –

Da allora Morteza non ha più smesso di allenarsi ed è diventato un campione nella disciplina del sitting volley. Grazie a lui, l’Iran ha conquistato la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016. E ora l’atleta, insieme alla sua squadra, si augura di conquistare anche Tokyo. 

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FONTE: International Paralympic Committee/Paralympic

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