Una ricerca ha stabilito come l'esercizio fisico sia in grado di promuove la salute del cervello e proteggere dalla demenza anche gli anziani
Una ricerca ha stabilito come l’esercizio fisico sia in grado di promuove la salute del cervello e proteggere dalla demenza anche gli anziani
L’esercizio fisico fa bene, ed è ormai noto che l’attività sportiva costante ha benefici su quasi tutti gli organi del corpo, ed è in grado di contrastare diverse patologie anche gravi.
Un nuovo studio ha rilevato che l’esercizio aumenta i livelli di una proteina, nota per rafforzare la comunicazione tra le cellule cerebrali attraverso le sinapsi: questo potrebbe essere un fattore chiave per tenere a bada la demenza. L’effetto protettivo è stato riscontrato anche nelle persone anziane attive, il cui cervello mostrava segni di placche, grovigli e altri segni distintivi dell’Alzheimer e di altre malattie cognitive. (Leggi anche: Alzheimer: la demenza si potrà diagnosticare con un esame del sangue, la rivoluzionaria scoperta)
Studi precedenti hanno dimostrato che l’attività fisica può ridurre il rischio di demenza dal 30% all’80%, ma non hanno dimostrato come ciò avvenga a livello biologico nell’uomo. Il nuovo studio, invece, ha descritto per la prima volta che il funzionamento sinaptico può essere un percorso attraverso il quale l’attività fisica promuove la salute del cervello.
Un cervello ben funzionante fa sì che i segnali elettrici si muovano senza intoppi attraverso le sinapsi da neurone a neurone, e ad altre cellule del corpo. Per fare ciò, il cervello ha bisogno di sostituire costantemente le proteine consumate in quelle sinapsi, assicurandosi anche che siano adeguatamente bilanciate e regolate.
Ci sono molte proteine presenti nella sinapsi, che aiutano a facilitare diversi aspetti della comunicazione cellula-cellula. Queste proteine devono essere in equilibrio tra loro, affinché la sinapsi funzioni in modo ottimale. Fa tutto parte del modo in cui il cervello rimodella i suoi circuiti neurali, mantenendoli sani.
In questo nuovo studio, i ricercatori sono stati in grado di studiare il cervello umano e hanno analizzato i livelli di proteine nelle persone che avevano donato il loro cervello alla scienza nell’ambito del progetto Memory and Aging presso la Rush University di Chicago. In media, le persone analizzate avevano tra i 70 e gli 80 anni. Nell’ambito di tale progetto, è stata monitorata anche l’attività fisica in tarda età dei partecipanti; i risultati hanno mostrato che le persone che si muovevano di più avevano proteine più protettive.
Più fai attività fisica, più alti sono i livelli di proteine sinaptiche nel tessuto cerebrale. Questo suggerisce che ogni movimento conta quando si tratta di salute del cervello. L’obiettivo è, quindi, puntare ai 150 minuti a settimana di attività fisica, dalla corsa alla camminata, fino all’allenamento con i pesi.
Questi dati rafforzano l’importanza di incorporare l’attività fisica regolare nella nostra quotidianità; è fondamentale trovare un esercizio che ci piaccia, in modo che possa essere sostenibile nella propria routine. Per gli anziani, è importante discutere di qualsiasi nuova attività fisica con il medico in modo da allenarsi in sicurezza.
Come iniziare a muoversi? Non cercare di fare tutto all’inizio, ti farai solo male e farai crollare la tua motivazione. Invece, il consiglio è iniziare con esercizi di respirazione e movimento progettati per riconnettere mente e corpo. Quindi, inizia a camminare pian piano e cerca di raggiungere un ritmo da moderato a veloce. Comincia camminando da 5 a 10 minuti al giorno; successivamente, aggiungi qualche minuto in più a ogni passeggiata. Idealmente, dovresti arrivare a circa 20-30 minuti al giorno.
L’allenamento deve essere sostenibile e adattarsi allo stile di vita della persona, in modo che entri a far parte della giornata senza essere un dovere o un peso.
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Fonte: Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s
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