Heba Saadieh sarà la prima arbitra palestinese a partecipare un Campionato del Mondo di calcio, sia maschile che femminile
Ci siamo: l’attesa è finita. Il 20 luglio sono iniziati i Mondali di calcio femminile. L’evento, vista la rilevanza che finalmente sta avendo, è di per sé già epocale, ma la partecipazione di una donna palestinese lo è ancora di più.
Heba Saadieh, 34 anni, entrerà nella storia come la prima arbitra palestinese a partecipare a un Campionato del Mondo di calcio, sia maschile che femminile. A gennaio, infatti, la FIFA l’ha scelta per dirigere la Coppa del Mondo femminile.
Ha intrapreso questa carriera perché nessun’altra donna palestinese l’aveva mai fatto
Saadieh si sente estremamente orgogliosa di questo risultato e riconosce l’enorme responsabilità che comporta. Essere la prima arbitra palestinese in una competizione di tale importanza le dà la speranza di aprire la strada per altre persone palestinesi, sia uomini che donne, affinché possano essere selezionati per competizioni simili in futuro.
La passione di Heba per il calcio femminile è sempre stata presente fin da quando era giovane. Ha studiato educazione fisica presso l’Università di Damasco, e ha deciso di intraprendere la carriera di arbitro quando si è resa conto che nessun’altra donna palestinese lo aveva mai fatto.
Si è trasferita in Malesia nel 2012 dopo lo scoppio della guerra siriana e ha iniziato ad arbitrare lì. Poi alla fine del 2016 è entrata con la sua famiglia in Svezia come parte di un programma di reinsediamento delle Nazioni Unite e ora arbitra nella massima serie del campionato femminile svedese e nel secondo livello del campionato maschile.
Ha accumulato esperienza dirigendo diverse partite di Coppa AFC femminile, Coppa d’Asia e partite di qualificazione per la Coppa del Mondo, oltre a collaborare con la Federcalcio palestinese. Oltre a tutto ciò, è anche insegnante di educazione fisica.
Heba non vuole fermarsi qui
La partecipazione di Heba Saadieh alla Coppa del Mondo è un traguardo personale incredibile e rappresenta un momento storico per il movimento calcistico palestinese, poiché vede finalmente una rappresentanza di alto livello in una competizione internazionale di rilievo.
Tuttavia Heba non si vuole fermare qui. Sta infatti ancora lavorando sodo perché l’arbitraggio ai Mondiali femminili non sarà l’ultimo obiettivo della sua lista. Si allena duramente facendo alta intensità, bassa intensità, forza e corsa dato che in ogni partita si corre almeno sei km.
La sua è una sfida vinta, ma presto ce ne saranno altre nella speranza – come affermato dalla stessa Saadieh – che la sua storia stimoli altre donne e uomini palestinesi ad avvicinarsi all’arbitraggio e al mondo dello sport professionistico.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Al Jazeera
Ti potrebbe interessare anche:
- Google dedica il doodle di oggi ai Mondiali di calcio femminile, quando giocano le nostre Azzurre
- Il racconto delle giocatrici svedesi che sta scuotendo il mondo del calcio: “abbiamo dovuto mostrare i nostri genitali ai Mondiali”
- Quanto è difficile fare gol in queste porte? Ecco quanto è ampia la disparità di genere nel calcio