Monte Bianco: chi vuole scalarlo con questo caldo, dovrà pagare una cauzione di 15mila euro per eventuali soccorsi e sepoltura

Di fronte all'irresponsabilità dei turisti, questo sindaco francese dispone una maxi-cauzione per sostenere gli eventuali costi dei soccorsi in caso di incidente

Non bastano più le raccomandazioni, per questo c’è bisogno di passare ai fatti. È quanto afferma Jean-Marc Peillex, sindaco del comune di San Gervasio, alle pendici francesi del Monte Bianco. La questione riguarda le centinaia di turisti che ogni estate tentano la scalata del Monte Bianco percorrendo la “via reale” di San Gervasio.

A causa della crisi climatica, questi sentieri di montagna sono diventati molto pericolosi. E tuttavia gli avventori, spesso inesperti, provano ancora la scalata incuranti dei pericoli ai quali si espongono – spesso mortali.

Malgrado il divieto espresso ai turisti e la raccomandazione rivolta agli operatori di strutture alberghiere di impedire l’accesso al sentiero sul monte almeno fino al 15 agosto, a tutt’oggi decine di pseudo-alpinisti sfidano la montagna tentando di arrampicarsi in maniera pericolosissima – addirittura in scarpette da ginnastica e senza l’attrezzatura adatta all’attività.

Per questo motivo, il sindaco ha imposto con un’ordinanza una cauzione di ben 15.000 euro a chiunque voglia tentare l’impresa. Un anticipo degli eventuali costi dei soccorsi e della sepoltura che andrebbero altrimenti a gravare sulle tasche dei contribuenti.

Secondo il sindaco, è inammissibile che i cittadini francesi si facciano carico delle spese dovute all’avventatezza di turisti, che scalano ignorando pericoli e divieti. Per questo motivo ha fatto una stima del costo medio di un soccorso alpino (pari a 10.000 euro) e dei costi dell’eventuale sepoltura (altri 5.000 euro). Ovviamente, se si torna sani e salvi dall’escursione, questi soldi saranno restituiti.

Di fronte ai cambiamenti climatici, l’unica risposta è il rispetto e l’ascolto della montagna – scrive ancora il sindaco nell’ordinanza. – Chiedo quindi ai delegati di questi servizi pubblici, dipartimenti, comuni, di far rispettare la legge e di esigere dai loro delegati di anticipare le aperture degli impianti di risalita ed estenderle affinché la stagione alpinistica si svolga prima e dopo le ondate di caldo, in primavera e in autunno.

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Fonte: Comune di San Gervasio

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