Jakub Jankto, calciatore professionista con un passato in Serie A, ha affidato ai social il suo coming out. Siamo nel 2023, ma la notizia sta facendo il giro del web come se si trattasse di un gesto rivoluzionario. Nel mondo del calcio fatto di “sciupafemmine”, infatti, parlare del proprio orientamento sessuale resta ancora un tabù e un ostacolo apparentemente invalicabile.
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In Europa e in Italia siamo ancora incastrati in quel binomio tipico degli anni 2000 secondo cui un calciatore debba a tutti i costi essere un “macho” sciupafemmine circondato da decine di donne, meglio ancora se showgirl (all’epoca le classiche “Veline”) o appartenenti al mondo dello spettacolo.
Di esempi ne abbiamo a non finire, seppur a poco a poco questi miti si stiano sciogliendo come neve al sole: vedi il divorzio che ha fatto scandalo tra Francesco Totti e Ilary Blasi. All’estero potremmo citare, tra gli alti, David Beckham (ex calciatore) e Victoria Adams (ex Spice Girls).
Sono passati anni da quando storie d’amore di questo genere riempivano le pagine dei giornali di cronaca rosa e gossip. I tempi sono cambiati ovunque e i giovani non hanno più finalmente remore nel parlare del proprio orientamento sessuale anche se va “contro” il classico stereotipo portato avanti fino a pochi anni fa.
Il coming out di Jakub Jankto
Tuttavia non sembra essere così per il mondo del calcio a livello professionistico dove, di contro, il tempo sembra essersi fermato. Sta facendo infatti enorme scalpore la dichiarazione di Jakub Jankto, centrocampista oggi di proprietà del Getafe ma in prestito allo Sparta Praga. Gli appassionati di questo sport ricorderanno il suo nome perché il calciatore ha un lungo passato nel nostro Paese, avendo indossato le maglie di Udinese, Ascoli e Sampdoria.
Ma cosa avrebbe detto Jankto di così fuori dal comune? Ha “semplicemente” fatto sapere al mondo di essere omosessuale, con un coming out affidato ad un video sul proprio account Instagram. Nel filmato, ha spiegato senza troppi giri di parole:
Ciao, sono Jakub Jankto. Come tutti ho i miei punti di forza, ho le mie debolezze, ho una famiglia, ho i miei amici, ho un lavoro che svolgo nel miglior modo possibile da anni con serietà, professionalità e passione. Come tutti, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono omosessuale e non voglio più nascondermi.
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Un gesto “normale” nel mondo del calcio diventa straordinario
Da quel momento non si parla quasi di altro sul web, come se avesse fatto un gesto rivoluzionario. E purtroppo così è: nonostante nel 2023 parlare della propria sessualità rappresenti la normalità e non ci sia affatto nulla di “sbagliato” qualsiasi essa sia, farlo nel mondo del calcio è qualcosa di totalmente inaspettato, quasi come a far cadere un mito incrollabile.
Basti pensare che Jankto è il primo calciatore di alto livello (ha militato in Serie A, nella Liga spagnola e gioca regolarmente nella Nazionale ceca) del Vecchio Continente ad aver parlato della sua omosessualità. La tematica, nel calcio come nello sport in genere, è dunque ancora un grande tabù con i calciatori professionisti che non si sentono liberi di farlo, per timore di essere giudicati o persino messi da parte e osteggiati dai propri stessi tifosi e compagni di squadra.
Il coming out di Justin Fashanu pose fine alla sua carriera in Europa
Fortunatamente Jankto non è il primo calciatore in assoluto a dichiararsi gay. Lo ha fatto Andy Brennan in una lettera pubblicata sul sito della Federazione australiana. L’argentino Nicolas Fernandez ha scelto i social, mentre lo statunitense David Testo lo ha fatto attraverso un’intervista radio. Hanno invece aspettato il ritiro del calcio giocato – e ciò è decisamente emblematico – l’ex giocatore dei Leeds e dei Los Angeles Galaxy Robbie Rogers e il tedesco Thomas Hitzlsperger.
L’unico caso simile a quello di Jankto fu quello di Justin Fashanu, britannico di origine nigeriana. Nel 1990 divenne il primo giocatore professionista a dichiararsi gay, ma ne subì enormi conseguenze. La notizia fu infatti accolta con ostilità sia dal mondo sportivo, sia dalla comunità nera britannica (che si ritenne “coperta di vergogna”) e persino dal fratello, tanto che la carriera in ascesa di Fashanu fu bruscamente interrotta.
A causa dello scandalo che ne seguì fa costretto a cambiare continente e a giocare nelle serie minori statunitensi, di fatto mettendo fine ad ogni velleità di diventare un calciatore di spessore internazionale.
Insomma, se al Festival della musica italiana fa più parlare un bacio tra due uomini della musica vera e propria, sembra che nel mondo dello sport ci sia ancora molto, molto di più da fare per poter parlare di libertà di amore e di espressione.
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