Stanziati dal Governo Draghi 1,5 milioni di euro per sostenere chi è affetto da patologie croniche e ha seguito programmi di attività sportiva mirata: scopriamo come funziona il nuovo bonus attività adattata
Fra le varie agevolazioni previste dal Governo ce n’è una destinata a coloro che praticano la cosiddetta attività fisica adattata, che include quei programmi di esercizio fisico, non sanitari, destinati a quei soggetti in difficolta per “patologie croniche clinicamente controllate o disabilità fisiche”. Per questo bonus sono stati stanziati 1,5 milioni di euro in totale nel 2022.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e a quale platea si rivolge.
In cosa consiste il bonus e i beneficiari
Il sostegno economico in questione è riservato a quelle persone che convivono con disabilità o malattie croniche che ne limitano la mobilità, ad esempio il morbo di Parkinson, l’artrosi, l’osteoporosi o che sono stati colpiti da ictus.
Il bonus attività fisica adattata può essere richiesto dai cittadini affetti da condizioni che limitano la loro mobilità come, ad esempio, l’osteoporosi o l’artrosi, oppure che soffrono di disturbi neuromotori a seguito di ictus o morbo di Parkinson.
“L’Attività Fisica Adattata è una pratica motoria assistita da personale specificamente formato, che mostra grande efficacia nella riabilitazione post traumatica, affiancando e sostituendo la fisioterapia iniziale, ma anche come pratica di mantenimento della funzionalità motoria nelle patologie degenerative (muscoloscheletriche, ma anche neurologiche, incluso l’Alzheimer)” spiega il Comitato Italiano Scienze Motorie (CISM).
Il sostegno economico interessa tutte quelle persone che hanno svolto attività fisica adatta nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022. In realtà, però, il decreto del MEF, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 16 giugno, non prevede un importo massimo predeterminato. Questo sarà stabilito in un secondo momento in base al numero di domande presentate.
Come usufruirne
Per ottenere il bonus attività fisica adattata bisognerà inoltrare per via telematica la domanda all’Agenzia delle Entrate, secondo modalità e tempistiche verranno stabiliti con un provvedimento che sarà emanato entro il 15 settembre 2022. Sarà la stessa Agenzia delle Entrate a fornire il modulo necessario.
Alla chiusura della finestra utile per l’invio delle domande, sarà definita la percentuale di credito d’imposta spettante ad ogni richiedente, sulla base del rapporto tra l’importo delle risorse stanziate e delle spese agevolabili. È bene chiarire che il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali riconosciute sulle stesse spese, e ai fini dell’utilizzo bisognerà indicare l’importo del credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi del 2023.
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Fonte: MEF
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