Francesca Cesarini è un'atleta paralimpica che mette in mostra il suo corpo attraverso uno sport dove la perfezione fisica ha la sua importanza e ci trasmette il coraggio di mostrarsi per come si è davvero
Quando Francesca Cesarini fa pole dance si sente libera e sfida ogni limite. Ha solo 16 anni, è nata senza due avambracci e una gamba ed è già due volte campionessa mondiale di para pole dance. Una stella dello sport paralimpico che ci insegna a non arrenderci e ad inseguire sempre i nostri sogni senza farci scoraggiare dalle difficoltà.
Quando aveva undici anni, la campionessa Francesca Cesarini ha chiesto alla mamma Valeria di iniziare a fare pole dance. Così tra i compiti di scuola, le uscite con la sorella a Magione, sul lago Trasimeno, dove vive con la famiglia, Francesca ha iniziato la sua avventura.
“Non so se forse l’ho visto prima sui social o l’ho sognato, non lo so. So solo che mi sono svegliata e volevo fare pole dance”, spiega la ragazza.
Tre anni dopo, nel 2021, ha gareggiato nel campionato mondiale virtuale della International Pole Sports Federation, ha poi conquistato il primo premio a Losanna al World Pole and Aerial Championship 2022, ed è salita sul podio più alto anche della federazione Posa Pole Sports & Arts World Federation a Sassuolo. Ma anche dal suo comune sono arrivate soddisfazioni, grazie alla targa di “Stella dello sport magionese”.
Una passione che non si è arrestata neanche durante la pandemia. Francesca nei periodi di lockdown si allena grazie a un palo installato nel salotto di casa. All’atleta umbra è vero, mancano le braccia e mezza gamba, ma a sostenerla, oltre gli affetti, c’è tutta la sua forza, la sua determinazione e le sue passioni, quella per Harry Potter, condivisa con l’amica Maria Elisa, il mare, dove riesce a isolarsi e trovare la calma. Un percorso in salita, come per tutti gli atleti, in cui non mancano dubbi e il timore di non riuscire. Saranno Elena, la sua istruttrice, e la sua famiglia, che la spingeranno a ritrovare quella parte di se che fino a quel momento l’ha resa forte e unica.
Come una piuma, il documentario
La storia di Francesca diventa un documentario grazie al regista Daniele Suraci e il suo ‘Come una piuma’ che si concentra su pochi passaggi chiave: più che ricostruire puntualmente la biografia dell’atleta, si indaga sull’interiorità della protagonista, le lotte intime e personali, il suo vissuto unico e il contesto familiare che la circonda. È una coming of age story, una storia di crescita e conoscenza di sé. Un film sul coraggio di affrontare la vita nonostante le difficoltà, sulla grandezza delle piccole cose. È anche un film sul desiderio di riuscire.
Ecco cosa si legge su Produzioni dal basso, dove era stata lanciata una raccolta fondi per contribuire alla realizzazione del documentario (l’obiettivo è stato raggiunto):
“L’adolescenza di una ragazza di quindici anni che mette in mostra il suo corpo attraverso uno sport dove la perfezione fisica ha la sua importanza; il coraggio di mostrarsi per come si è, davvero; il ruolo di un mentore, lo sport come via d’uscita efficace da una vita fatta di limiti fisici, la sua grande determinazione. La sua rinascita e il passaggio dall’adolescenza verso la giovinezza”.
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