Anche gli sport estremi seguono il ritmo delle stagioni, sfruttando le diverse condizioni climatiche e meteorologiche per liberare adrenalina ed emozioni forti. Per questo, persino in inverno è possibile imbattersi in attività sportive davvero poco convenzionali, che si inseriscono in contesti paesaggistici unici, tra cime innevate, cascate ghiacciate e strapiombi vertiginosi.
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Anche gli sport estremi seguono il ritmo delle stagioni, sfruttando le diverse condizioni climatiche e meteorologiche per liberare adrenalina ed emozioni forti. Per questo, persino in inverno è possibile imbattersi in attività sportive davvero poco convenzionali, che si inseriscono in contesti paesaggistici unici, tra cime innevate, cascate ghiacciate e strapiombi vertiginosi.
Per i più curiosi tra voi, ecco qui di seguito un elenco di sport estremi invernali poco noti ai più, ma che negli ultimi anni hanno coinvolto e appassionato un numero crescente di amanti e cultori del brivido: nella maggior parte dei casi si tratta di attività che comportano una buona dose di rischio e che sarebbe bene non affrontare alla leggera.
B.A.S.E. jumping con tuta alare
Il B.A.S.E. (Building, Antennas, Spans, Earth) jumping consiste nel lanciarsi nel vuoto da diverse superfici, come alture naturali, edifici e ponti, atterrando con un paracadute. In inverno, la pratica può comprendere anche l’uso di un paio di sci. Nonostante conti numerosi appassionati, il B.A.S.E. jumping è uno sport altamente pericoloso, che ha determinato anche degli incidenti mortali, tanto da essere esplicitamente proibito in alcuni Stati. L’introduzione, piuttosto recente, della tuta alare (wingsuit) – un dispositivo che aumenta la superficie del corpo, consentendogli di planare e raddoppiando il tempo di caduta – ha migliorato il livello di sicurezza, per quanto il B.A.S.E. jumping resti una pratica per amanti del rischio e di emozioni molto forti, come dimostra questo video:
Heliskiing
Una pratica in via di espansione è lo sci dall’elicottero, che si presenta come combinazione di attività diverse, riservata a sciatori esperti e snowboarder. Un elicottero trasporta i volenterosi sulla cima di una montagna, là dove la neve è più fresca e gli spazi sono aperti, incontaminati e sgombri dall’affollamento delle tradizionali stazioni sciistiche, per poi lasciarli discendere in tutta libertà.
Kite snowboarding
Dall’incontro tra il kitesurfing e lo snowboarding, ecco il kite snowboarding, una variante dello snowboarding che sfrutta la spinta del vento, grazie ad un apposito aquilone. Rispetto allo snowboarding tradizionale, sono necessari meno forza fisica e più coordinazione. Tuttavia, se il vento è molto molto forte, bisogna essere energici a sufficienza per mantenersi con i piedi per terra.
Ice climbing
L’ice climbing consiste nello scalare pareti ghiacciate, cascate di ghiaccio o anche cascate di acqua ghiacciata. Per svolgere questa attività è necessaria un’attrezzatura speciale, che si adatti di volta in volta alle caratteristiche del ghiaccio e alla sua consistenza, in modo da evitare che la superficie prescelta si rompa e vada in frantumi proprio mentre si sta scalando.
Snow kayaking
Per dedicarsi ad uno sport estremo è necessario avere anche un po’ di immaginazione: gli inventori dello snow kayaking, ad esempio, dovevano essere dei veri sportivi creativi. Per dedicarsi a questa attività è sufficiente prendere un kayak, portarlo sulla cima ad un’altura e quindi scivolare giù, immaginando di essere tra le acque di un torrente. Guardare per credere.
Ice racing
Se (giustamente…) pensate che guidare sulla neve o sulla strada ghiacciata sia pericoloso, ecco uno sport che di certo non fa per voi. L’ice racing non è altro che una gara tra veicoli a motore (jeep, moto o auto che siano) che ha la particolarità di svolgersi sul ghiaccio. La moda è nata negli Stati Uniti ed è in netta espansione: non ci sono soltanto numerosi piloti ma anche molti spettatori, con un calendario di eventi piuttosto fitto.
Polar bear plunge
Molto diffuso negli Stati Uniti e in Canada, il polar bear plunge (letteralmente “tuffo dell’orso polare”) consiste nel tuffarsi nelle acque fredde o semighiacciate di mare, oceano, laghi o fiumi, utilizzando una tuta protettiva o, se si è più temerari, anche solo il semplice costume: è l’equivalente nordico del tradizionale tuffo nel Tevere, che ha luogo tutti gli anni a Roma per Capodanno. Non a caso, il polar bear plunge è molto frequente nell’ambito di ricorrenze o festività tradizionali, eventi caritativi e raccolte di fondi.