Sono un tossicologo e vi spiego perchè dovremmo veramente preoccuparci dei pesticidi

Un tossicologo inglese spiega che le tracce di pesticidi presenti nel cibo che portiamo in tavola ogni giorno sono pericolose, in particolare per alcune categorie di persone ma sempre - e in maniera davvero seria - i fitofarmaci mettono a rischio l'ambiente in cui viviamo e la biodiversità

Sappiamo che attraverso il cibo che portiamo in tavola (ma non solo) siamo quotidianamente esposti a diversi pesticidi. Solo pochi giorni fa vi abbiamo parlato di uno studio che ha trovato tracce di insetticidi ed erbicidi anche nei parchi pubblici per bambini.

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Ma che effetti hanno queste sostanze sulla nostra salute e sull’ambiente? E ancora, quanto dobbiamo effettivamente preoccuparci?

Ad intervenire sulla questione è Michael Eddleston, un tossicologo clinico che fa parte del comitato di esperti del Regno Unito sui pesticidi.

L’esperto, intervenuto su The Guardian, ha dichiarato:

La cosa più importante da capire è che i pesticidi e il loro uso sono attentamente regolamentati nel Regno Unito. Pertanto, è probabile che la quantità di pesticidi nel e sul cibo coltivato nel Regno Unito sia bassa e non pericolosa. I raccolti importati dall’estero possono essere contaminati da quantità maggiori di pesticidi, ma i supermercati fanno del loro meglio per ridurre la contaminazione e rimuovere i pesticidi pericolosi dalla catena di produzione alimentare. Quindi, nel complesso, il rischio diretto per la nostra salute è probabilmente basso.

Lo stesso discorso può essere fatto anche per l’Italia e più in generale per l’Europa, dato che anche nell’Ue esistono diverse regole e restrizioni che riguardano l’uso di pesticidi. Il problema, però, come suggerito da alcuni test e indagini, è che riescono comunque ad entrare nei Paesi membri prodotti coltivati con l’utilizzo di pesticidi vietati nell’Ue. Forse ricorderete l’esempio dei lime provenienti dal Brasile: Attenzione ai lime che compri al supermercato, sono pieni di pesticidi: ecco da dove vengono i più contaminati

Esistono delle categorie di persone più a rischio a causa dell’esposizione ai pesticidi. Come ha dichiarato il dottor Eddleston:

Il pensiero generale è che i rischi derivanti da concentrazioni molto basse sono piccoli, poiché gli adulti sani sono in grado di elaborare ed espellere le tossine in modo abbastanza efficiente. Ma i bambini e gli adulti malsani possono essere più vulnerabili.

Ma c’è un altro aspetto da considerare, ancora poco studiato: il cosiddetto effetto cocktail. Al momento, infatti, le valutazioni sulla sicurezza dei pesticidi esaminano solo la tossicità delle singole sostanze chimiche. Non è ancora ben chiaro come si comportano le miscele di fitofarmaci, quindi gli effetti a lungo termine del consumo di piccole quantità di diversi pesticidi e gli effetti combinati di queste sostanze con altri contaminanti ambientali.

Come difenderci dai pesticidi

La risposta non è semplicissima. Da una parte possiamo provare a lavare bene frutta e verdura ma questo non basta, in particolare quando i pesticidi vengono utilizzati nel processo di germinazione.

Anche sbucciare o pelare può non essere sufficiente e inoltre toglie parte del valore nutrizionale dell’alimento (pensiamo ad esempio alle mele: Mele: 5 buoni motivi per mangiarle con la buccia).

Sicuramente una buona idea è acquistare cibo biologico, pensate che un recente studio condotto negli Stati Uniti ha rilevato che i livelli di glifosato trovati nei corpi dei partecipanti sono diminuiti del 71% dopo sola una settimana di passaggio dal cibo convenzionale al biologico.

La più grande preoccupazione rimane quella per l’ambiente e la biodiversità

La più grande preoccupazione che riguarda l’uso di pesticidi è il loro effetto sull’ambiente e la biodiversità, il che ovviamente comporta delle conseguenze anche per la salute e la sopravvivenza di tutti noi.

Come ha dichiarato Michael Eddleston:

Gli insetticidi uccidono gli insetti fuori bersaglio [insetti che non stanno cercando di uccidere intenzionalmente], colpendo la biodiversità, che è estremamente importante per la futura produzione alimentare e per il pianeta. Insetticidi, fungicidi ed erbicidi danneggiano anche il microbioma del suolo, essenziale per rendere disponibili i nutrienti alle piante e per abbattere la materia organica: due funzioni fondamentali per la sostenibilità della produzione alimentare e la conservazione del suolo, che a sua volta è una componente essenziale della mitigazione dei cambiamenti climatici.

Insomma, non c’è altra soluzione che ridurre l’uso di pesticidi a livello mondiale, puntando su una gestone integrata dei parassiti, su piante più resistenti e la rotazione delle colture per scoraggiare gli insetti, suggerisce Eddleston:

Questo deve essere accelerato e l’uso dei pesticidi ulteriormente ridotto in tutto il mondo. Ciò non solo migliorerà la sicurezza alimentare, ma garantirà anche la continuità della produzione alimentare, che attualmente e in futuro proviene in gran parte dalla produzione terrestre. I pesticidi uccidono indiscriminatamente e il mondo ha bisogno della biodiversità per il suo futuro.

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Fonte: The Guardian

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