Solfiti eletti “allergeni dell’anno”: i cibi e le bevande in cui si trovano di più (alcuni prodotti sono insospettabili)

I solfiti, nominati allergeni dell'anno 2024, sono presenti in molti alimenti e prodotti di uso comune ma esistono delle strategie per ridurre la nostra esposizione a queste sostanze

Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta dei solfiti, ma di cosa si tratta esattamente? La parola ‘solfiti’ si riferisce sia alle molecole naturalmente presenti nel nostro corpo e in alcuni alimenti e bevande come il vino, sia ai composti chimici impiegati principalmente come additivi alimentari per le loro proprietà conservanti e antiossidanti. Questi ultimi sono capaci di prevenire l’ossidazione e l’accrescimento di batteri, contribuendo così alla conservazione degli alimenti.

Il problema è che queste sostanze sono anche note per essere potenziali allergeni e possono causare reazioni avverse in persone sensibili.

Ora l’American Contact Dermatitis Society (ACDS) ha eletto proprio i solfiti come “Allergeni dell’anno” 2024. Questo annuncio è stato fatto durante il meeting annuale dell’ACDS a San Diego, dove esperti come il Dr. Donald V. Belsito hanno messo in luce l’importanza di considerare i solfiti come un significativo allergene da contatto.

Secondo il Dr. Belsito, i solfiti sono noti per causare ipersensibilità di tipo IV, una reazione ritardata che può manifestarsi con sintomi cutanei quali prurito, rossore e desquamazione. È importante notare che questa forma di allergia non è immediata come quella di tipo I, che può portare a orticaria o addirittura anafilassi, ma può comunque provocare disagio significativo e complicazioni dermatologiche nei pazienti sensibili.

Il problema è che i solfiti si trovano davvero in un’ampia gamma di prodotti, non solo alimenti e bevande ma anche prodotti per la cura personale e farmaci. Questa diffusione li rende un potenziale rischio per coloro che cercano di evitare l’esposizione, poiché possono essere presenti in articoli apparentemente innocui come creme solari e cosmetici.

Secondo uno studio, condotto dal North American Contact Dermatitis Group (NACDG), le aree più colpite sono il viso e le mani.

L’identificazione dell’allergia ai solfiti può essere poi complicata dalla loro esclusione dalle serie di patch test di routine, il che significa che molti casi potrebbero non essere diagnosticati correttamente o completamente trascurati.

Il Dr. Belsito ha sottolineato l’urgenza di includere i solfiti nei test di screening di base per gli allergeni, migliorando così la capacità di identificare e gestire le allergie associate. Questo approccio potrebbe non solo migliorare la qualità della vita dei pazienti allergici ma anche ridurre i costi sanitari associati a diagnosi ritardate o errate.

Può comunque essere utile sapere quali sono i cibi, le bevande e altri prodotti che possono contenere solfiti.

Leggi anche: Cosa sono i solfiti presenti nel vino? A cosa servono? Sono dannosi per la nostra salute?

I prodotti alimentari e non che contengono solfiti

A seguire alcuni cibi e bevande che possono contenere solfiti:

  • Vino (soprattutto vini bianchi, rosati e spumanti)
  • Preparazioni commerciali di succo di limone o lime
  • Frutta secca ed essiccata
  • Alcuni prodotti a base di uva (come la melassa e alcuni succhi di uva)
  • Cipolline sott’aceto
  • Patate essiccate per chips
  • Funghi secchi
  • Alcuni prodotti ittici e crostacei, ad esempio i gamberi
  • Alcuni formaggi affumicati
  • Alcuni succhi di frutta imbottigliati

Oltre agli alimenti, i solfiti possono anche essere presenti in diversi prodotti non alimentari. Ecco alcuni esempi:

  • Cosmetici come creme solari, lozioni abbronzanti, trucchi e prodotti per la cura della pelle
  • Prodotti per capelli come coloranti, decoloranti, lacche e shampoo
  • Deodoranti
  • Farmaci, inclusi antifungini topici, corticosteroidi topici e soluzioni nasali

Come limitare l’esposizione ai solfiti

Per ridurre la nostra esposizione ai solfiti, possiamo adottare diverse strategie pratiche:

  • Scegliere prodotti senza solfiti: ad esempio il vino che come sappiamo li contiene anche naturalmente ma quando la concentrazione di solfiti è inferiore a 10 mg per litro, è possibile trovare prodotti con l’etichetta “senza solfiti”. Questi sono quindi formulati senza l’aggiunta di solfiti come conservanti
  • Prediligere prodotti freschi e di stagione: gli alimenti freschi e di stagione non hanno bisogno di conservanti e dunque neanche di solfiti
  • Preferire prodotti biologici: i prodotti biologici spesso utilizzano metodi di coltivazione e produzione che limitano l’uso di additivi chimici, compresi i solfiti
  • Leggere attentamente le etichette: quando si acquistano alimenti confezionati, è importante leggere attentamente le etichette per identificare la presenza di solfiti tra gli ingredienti
  • Limitare il consumo di alimenti processati: i prodotti alimentari industriali spesso contengono solfiti come conservanti. Ridurre il consumo di cibi confezionati, snack e cibi precotti può contribuire a diminuire l’assunzione di solfiti

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Fonte: Medscape

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