I consumatori più attenti e responsabili cercano di privilegiare sempre prodotti di qualità e rispettosi dell’ambiente. Naturale quindi porsi una domanda anche nel momento in cui si acquistano delle fragole: “è possibile produrle in modo sostenibile?” La risposta è sì, e fortunatamente c’è già chi lo fa
Tutti amiamo mangiare fragole ma dobbiamo considerare che non sempre la produzione di questi frutti avviene con la giusta attenzione all’ambiente.
Oggi vi parliamo però di un’azienda virtuosa che ha deciso di puntare tutto sulla sostenibilità delle sue fragole, assumendosi così la responsabilità sociale e ambientale della propria produzione.
Parliamo della Coop Sole che produce le fragole SìBon. Si tratta di una cooperativa nata nel 1962 a Parete (CE), nel nord della Campania, su iniziativa di 29 agricoltori. Dagli anni ‘60 ad oggi, la Coop Sole ne ha fatta di strada ed è diventata il più grande produttore di fragole a livello nazionale.
Come vengono prodotte le fragole SìBon
Sono tanti i punti forti della produzione di fragole SìBon. Innanzitutto, vengono scelte le varietà migliori, coltivate nel periodo dell’anno più adatto a ciascuna tipologia.
Molta attenzione viene data poi ai terreni di coltivazione che sono leggeri, freschi e con pH inferiore a 7, oltre che situati in aree dove si verificano apprezzabili escursioni termiche fra giorno e notte. Quest’ultima condizione consente ai frutti di maturare lentamente e raggiungere così al meglio il loro sapore.
Le fragole della Coop Sole, cosa che purtroppo non sempre avviene, vengono raccolte esclusivamente quando raggiungono il giusto grado di maturazione.
E come è facile immaginare, data l’attenzione a tutti i dettagli della loro produzione, le fragole SìBon si distinguono per essere particolarmente dolci ma caratterizzate anche da quella leggera acidità tipica di questi frutti estivi.
Vi starete però chiedendo (giustamente) in che modo questa azienda evita che le fragole vengano attaccate dai parassiti.
Per le coltivazioni non biologiche, Coop Sole ha scelto di adottare il metodo della produzione integrata a residuo zero. Di cosa si tratta?
È un sistema di coltivazione particolarmente rispettoso dell’ambiente che riesce a tenere in salute le piante grazie all’utilizzo di antagonisti naturali dei parassiti, oltre ad una particolare gestione e nutrizione del terreno. Tutte queste accortezze consentono di ridurre al minimo indispensabile i trattamenti ed ottenere così prodotti completamente salubri.
La Coop Sole spiega:
La lotta ai parassiti si basa essenzialmente su metodi naturali ed agronomici: impiego di insetti utili, prevenzione dei ristagni idrici nel terreno ed altri metodi ecocompatibili. L’impiego di fitofarmaci è ridotto a dosi minime, molto al di sotto dei limiti consentiti dalla legge.
Le fragole SìBon, poi, sono anche biologiche. E tutti i prodotti del marchio o sono a Residuo Zero (ovvero al momento della raccolta non presentano alcun residuo rilevabile di pesticidi) o sono biologici.
Come spiega l’azienda:
Il nostro impegno è di preservare la salute di chi lavora nei campi e di chi consuma, oltre a salvaguardare l’integrità dell’ambiente e del territorio. Già 25 ettari delle nostre coltivazioni sono dedicati al BIO e altri 50 ettari sono in conversione, prossimi alla certificazione biologica.
Anche il packaging delle fragole è sostenibile
Non solo i metodi di produzione, anche sul packaging è stato fatto un buon lavoro per renderlo il più possibile sostenibile.
La confezione di fragole SìBon è infatti realizzata in carta kraft certificata e idonea a contenere alimenti e il coperchio è in materiale biodegradabile. Il tutto è riciclabile al 100% e si può facilmente smaltire nella carta.
Un packaging non solo sostenibile ma anche funzionale protegge infatti bene il prodotto e permette al consumatore di vedere ogni singolo frutto.
Dunque, la risposta alla domanda iniziale è sì: è possibile produrre fragole sostenibili e anche biologiche e, dato che un’azienda grande come questa già lo fa, ciò non può che giovare a tutto il settore. Come ha dichiarato Pietro Paolo Ciardiello, Direttore Generale di Coop Sole:
Sono convinto che una buona affermazione del biologico sarà fondamentale per migliorare la percezione qualitativa generale del settore sul piano della salubrità. Se si dimostra, infatti, che è possibile fare BIO su grande scala, sarà più facile far percepire correttamente il riposizionamento generale dell’intero settore in tal senso.
Non vi resta che gustare una bella coppa di fragole così come sono, con l’aggiunta di un po’ di zucchero e succo di limone, all’interno di una macedonia di frutta o, per i più golosi, con la panna!