Lo sfogo di un ragazzo celiaco affidato ai social è diventato virale negli ultimi giorni. Considerando anche quante allerte alimentari che riguardano allergeni non presenti in etichetta vengono segnalate settimanalmente, non possiamo che essere d’accordo con lui: nel 2023 non è accettabile rischiare la vita mangiando cibi che dovrebbero essere sicuri
Di recente vi abbiamo parlato di quanto accaduto ad alcuni cioccolatini Lindor, richiamati per un errore di confezionamento, dato che presentavano un allergene non dichiarato in etichetta: il pistacchio. Una “svista” che poteva creare gravi danni a chi è allergico ai pistacchi e magari consumava i cioccolatini inconsapevole dei rischi.
In questo caso parliamo invece di glutine che chi è affetto da celiachia non tollera e non deve assolutamente mangiare, neppure in piccole tracce.
Vi sono però situazioni in cui la sicurezza alimentare sembra non essere garantita. Non parliamo solo di prodotti acquistati al supermercato e richiamati, ma anche di ristoranti dove si cucinano contemporaneamente cibi con e senza glutine, e in cui non sempre si è attentissimi alle accortezze da avere in questi casi.
“Le intolleranze e le allergie non sono scelte, non vogliamo fare i sofisticati, si tratta di salute!” questa è la premessa al video di un ragazzo celiaco che si è sfogato su Instagram (@eyestodream, Leo Mel) e che fa presente come nel 2023 in Italia sia davvero inaccettabile trovarsi ancora alle prese con problemi di questo tipo, rischiando la propria salute per la disattenzione (o superficialità) altrui.
Il ragazzo racconta di un episodio che, purtroppo, non è il solo ad aver vissuto. Dopo aver consumato qualche cibo erroneamente contaminato con glutine al ristorante si è sentito male ed è finito al pronto soccorso con la febbre, attaccato alle flebo e in preda a dolori addominali atroci e vomito.
Questo spiega:
Perchè non viene fatto un controllo attento quando viene servito qualcosa nei ristoranti. Se uno è celiaco non puoi commettere errori.
Ma, attraverso questo video, Leo denuncia anche altro:
Non è possibile che nel 2023 ci siano aeroporti (in Italia) dove neanche un bar dentro abbia un solo pasto per celiaci. Neanche uno pronto. Non è possibile che un hotel – esempio due settimane fa a Perugia – non abbia neanche un biscotto senza glutine per colazione, neanche una fetta di pane.
Ed effettivamente non regge la scusa dello spreco alimentare, perché magari l’arrivo di turisti celiaci è davvero troppo sporadico:
Hanno scadenze anche di 3 anni, compratene una e tenetela lì, al massimo se non la mangia nessuno ve la mangiate voi.
Sotto al suo sfogo sono molti i commenti di utenti che, per diversi tipi di allergie, hanno vissuto esperienze simili a quelle di Leo:
Non vogliamo certo accanirci contro ristoratori e albergatori (molti infatti fanno egregiamente il loro lavoro anche per garantire la sicurezza e la varietà dei cibi) ma certo ci vorrebbe un po’ di sensibilità in più per capire che le allergie sono cose serie, da non prendere alla leggera.
Banali errori che per la maggior parte delle persone non significano nulla, ad altre possono costare la vita.
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Fonte: King’s College London / American Journal of Clinical Nutrition
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