Se consumi tonno, dovresti sapere che può intossicare per davvero a causa di nitriti e nitrati

Non solo mercurio: quando si mangia il tonno fresco, il rischio di andare incontro a un'intossicazione da nitriti o nitrati è dietro l'angolo. Questo pericolo è ancora fin troppo sottovalutato

Dieci intossicati, fra cui una coppia finita in ospedale in gravi condizione: lo spiacevole episodio è avvenuto a Milazzo, in Sicilia, a seguito del consumo di tonno contaminato. Non si trattava di pesce crudo, ma cotto. Cuocerlo, infatti, non basta a scongiurare intossicazioni gravi. Dalle prime indagini è emerso che il tonno rosso conteneva un’elevata quantità di nitriti.

E non è affatto la prima volta che si verificano drammi del genere. L’intossicazione legata a questo pesce, infatti, è molto più frequente di quanto si pensi. Quando si parla dei pericoli legati al tonno si tende subito a pensare al mercurio, metallo che si accumula facilmente in pesci più grossi fra cui anche il pesce spada. Eppure, c’è anche un’altra minaccia che spesso viene sottovalutata: quella rappresentata dai nitriti e nitrati.

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Cosa sono nitriti e nitrati e perché vengono usati

Ma cosa sono i nitriti e nitrati e perché possono diventare pericolosi per la nostra salute? Come chiarito dall’Efsa, si tratta di sostanze impiegate per stagionare la carne, il pesce e altri alimenti. Vengono aggiunti ai prodotti alimentari per conservarli meglio contribuiscono anche a ostacolare la crescita di microrganismi nocivi, in particolare del Clostridium botulinum, batterio responsabile del temuto botulismo. I nitriti, insieme ai nitrati, vengono usati per mantenerne vivo il colore di carne e pesce e migliorarne il gusto.

Nell’uomo i nitriti e nitrati contenuti negli alimenti sono assorbiti rapidamente dall’organismo e, per la maggior parte, escreti
come nitrati. – spiega l’Efsa – Una parte del nitrato assorbito dall’organismo viene rimesso in circolo dalle ghiandole salivari e parte di esso viene convertito dai batteri del cavo orale in nitrito. Il nitrito assorbito può ossidare l’emoglobina trasformandola in metaemoglobina, il cui eccesso riduce la capacità dei globuli rossi di legare e trasportare l’ossigeno nel corpo. Il nitrito negli alimenti (e il nitrato convertito in nitrito dall’organismo) può contribuire anche alla formazione di un gruppo di composti noti come nitrosammine,
alcune delle quali sono cancerogene.

Insomma, meglio tenersi alla larga dalle intossicazioni causate da queste sostanze. Ma nel caso specifico del tonno, come ci si può difendere? Per avere la certezza della loro presenza bisogna ricorrere alle analisi effettuate in laboratorio. Tuttavia, quando notiamo un tonno dal colore troppo accesso (quasi lampone) è molto probabile che il pesce sia stato trattato con queste sostanze pericolose. Per stare più tranquilli l’ideale sarebbe smettere di consumare del tutto il tonno.

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Fonte: EFSA

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