Altroconsumo parallelamente a Test Achats in Belgio ha denunciato l'azienda Novartis per il costosissimo farmaco Zolgensma
Il Zolgensma è un farmaco che si utilizza per il trattamento dell’atrofia muscolare spinale (Sma) di tipo 1, una malattia rara ma gravissima che colpisce i bambini ed è considerato il più costoso al mondo (pensate che si parla di 2 milioni di euro a trattamento). Altroconsumo in Italia e Test Achats in Belgio hanno denunciato l’azienda produttrice, Novartis, per “abuso di posizione dominante”.
Zolgensma è un farmaco tanto utile quanto costoso. È diventata nota poche settimane fa la storia di Theo, un bambino a cui erano stati diagnosticati 18 mesi di vita a causa di questa malattia genetica rara. Il piccolo, grazie al costosissimo trattamento, è stato salvato.
L’anno scorso invece vi avevamo parlato della storia di Luca, il bimbo di 5 anni affetto da Sma che aveva bisogno del farmaco più costoso al mondo.
Il Zolgensma, creato e commercializzato dalla svizzera Novartis, sembra essere davvero miracoloso contro questa malattia ma, visto il suo costo, rischia di non essere accessibile a chi ne ha bisogno. Quello che si contesta all’azienda nello specifico è che il prezzo davvero esoso per il sistema sanitario sarebbe del tutto spropositato rispetto ai reali costi di sviluppo e produzione.
Per questo, l’associazione dei consumatori del Belgio Test Achats, in parallelo ad Altroconsumo, ha denunciato Novartis all’Antitrust nazionale per “abuso di posizione dominante”.
C’è da considerare infatti che, come scrive Altroconsumo, il Zolgensma è un farmaco salva vita per molti bambini, la prima terapia genica in grado di combattere la Sma di tipo 1 alla radice:
Per i bambini affetti dalla malattia è una cura irrinunciabile, da iniziare il più presto possibile, nei primi mesi di vita, subito dopo la diagnosi (meglio ancora se precoce, cioè prima dell’esordio dei sintomi, attraverso un test di screening ai neonati).
Secondo Altroconsumo, Novartis ha già incassato 4 dollari per ogni dollaro investito e questi guadagni sono destinati ad aumentare nei prossimi anni:
alimentando così una sproporzione tra costi sostenuti e prezzo richiesto talmente eccessiva da risultare iniqua.
Ed è per questo motivo che Altroconsumo ha segnalato il caso all’Antitrust.
L’eccessiva sproporzione tra quanto investito e il prezzo richiesto, il rientro lampo nell’investimento e la prospettiva che i ricavi di Zolgensma esplodano via via che la diagnosi precoce della SMA prende piede, ci fa sostenere che il prezzo sia iniquo, perché non giustificato dagli sforzi messi in campo né dal rischio sostenuto dall’azienda. Un prezzo inferiore sarebbe stato ampiamente sufficiente a recuperare quanto investito per sviluppare e portare Zolgensma sul mercato e allo stesso tempo consentire un ragionevole e generoso margine di profitto.
Le repliche dell’azienda
La Novartis ha risposto affermando che il prezzo di Zolgensma si basa in parte sul prezzo del primo farmaco per la Sma, lo Spinraza di Biogen, che è stato immesso sul mercato al costo di circa un quarto di milione di euro all’anno.
Quello di Novartis è un farmaco che si assume “una tantum” (viene somministrato ai lattanti una volta sola nella vita, per via endovenosa) e ha di fatto seguito il suo predecessore fissando un prezzo eccessivo.
Come scrive Altroconsumo:
Non è che l’ennesimo esempio della tendenza crescente delle aziende farmaceutiche a richiedere prezzi completamente slegati da riferimenti reali– come i costi di produzione e gli investimenti sostenuti per scoprire e studiare i farmaci – e di fissare il prezzo al livello più alto possibile, sfruttando al massimo la disponibilità del mercato e dei servizi sanitari a spendere per la salute. Prezzi di questo livello mettono a serio rischio non solo la possibilità di curare tutti i pazienti che necessitano del farmaco, ma anche la sostenibilità di tutto il servizio sanitario e delle cure per tutti i cittadini.
Fonte: Altroconsumo
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Leggi anche: