La zecca dei boschi è un tipo di zecca pericolosa non solo per gli animali ma anche per l'uomo. In primavera-estate torna a popolare le zone di campagna e i sentieri di montagna. Ecco come difendersi e cosa fare se si viene punti.
Tra i parassiti pericolosi che possono trasmettere malattie a uomini e animali vi è la zecca dei boschi (Ixodes ricinus), che si trova soprattutto sui sentieri erbosi e poco battuti delle varie regioni del nostro paese (molto rara solo in Sardegna).
Le zone che preferisce per vivere e proliferare sono, come sottolinea il nome, proprio i boschi ma quelli che si trovano ad altitudini non molto elevate e a patto che abbiano un buon sottobosco e terreno che gli garantisce un alto tasso di umidità.
Si tratta di zecche dalla forma tondeggiante e considerate “dure”, in quanto sono ricoperte da una sorta di scudo che nel maschio si trova su tutta la superficie dorsale mentre nella femmina copre solo la parte anteriore.
Queste zecche si possono trovare nella terra ma anche su foglie ed erba in attesa di un animale o di un uomo a cui attaccarsi. I rischi più gravi che porta il contatto con questi parassiti sono la trasmissione di microrganismi che possono scatenare patologie pericolose come la malattia di Lyme e la meningoencefalite da zecche-TBE.
Cosa possiamo fare concretamente per evitare di farci rovinare le nostre scampagnate da questi aracnidi?
Precauzioni utili ad evitare le zecche dei boschi
Se si compiono escursioni o passeggiate in zone a rischio zecche è bene seguire i consigli del Ministero della salute:
- camminare al centro dei sentieri ed evitare il più possibile il contatto con la vegetazione
- indossare abiti di colore chiaro (rendono più facile individuare le zecche), lunghi e resistenti. Scegliere delle scarpe alte chiuse.
- Se si raccolgono bacche o funghi indossare i guanti
- Utilizzare sulla pelle repellenti per insetti e spruzzare gli stessi anche su abiti e zaini
- Tornati a casa è bene fare una doccia ed ispezionare il corpo con un esame visivo ma anche tattile della cute soprattutto nelle zone più a rischio: gambe, inguine, ascelle, collo, testa e ombelico ma anche nei capelli.
- Spazzolare all’aperto o lavare bene tutti gli oggetti utilizzati durante l’escursione
Cosa fare in caso di puntura e come rimuovere la zecca
Se ci si accorge che vi è un corpo estraneo attaccato ad un punto della nostra pelle bisogna immediatamente verificare, utilizzando una lente di ingrandimento o con l’aiuto di un’altra persona, se si tratta proprio di una zecca.
In questo caso va immediatamente rimossa, così si ha meno probabilità che trasmetta qualche patogeno (occorrono infatti 36-48 ore). Per togliere la zecca correttamente bisogna afferrarla bene con una pinzetta sottile facendo in modo di non stringere troppo per evitare di romperla ma tirandola con una certa decisione e compiendo un leggero movimento di rotazione.
Se parte del rostro (l’organo che la zecca usa per attaccarsi) o della testa rimane dentro va tolto con l’aiuto di un ago sterile. A questo punto non resta che lavare con acqua tiepida e sapone il punto in cui si era infilata e poi disinfettare.
Generalmente tutto finisce qui ma se nei successi 30-40 giorni compaiono sintomi di infezione come febbre, sfoghi in concomitanza del punto colpito dalla zecca, debolezza o ingrossamento dei linfonodi è bene consultare subito il medico avvisandolo dell’accaduto.
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