La vitamina D è fondamentale per il nostro organismo. È nota per la sua capacità di mantenere le ossa in salute ma è benefica anche per il cervello e per il cuore. Ma cosa succede in caso di carenza? Quali sintomi possono comparire?
Indice
Le fonti da cui il nostro organismo può ottenere vitamina D sono essenzialmente l’alimentazione e l’esposizione al sole. Non sempre ci si rende conto di essere soggetti ad una possibile carenza di vitamina D fino a quando essa non viene diagnosticata (solitamente con un esame del sangue).
I soggetti maggiormente esposti ad una carenza di vitamina D sono rappresentati da coloro che trascorrono ben poco tempo all’aria aperta durante la vita quotidiana e da chi non assume fonti alimentari di vitamina D. In caso di carenza di vitamina D il medico potrebbe prescrivere un cambiamento dello stile di vita o dell’alimentazione, oppure l’assunzione di un integratore specifico. Le donne in gravidanza e in allattamento, gli anziani e i bambini dovrebbero tenere sotto controllo i propri livelli di vitamina D per evitare carenze.
Esporre al sole almeno il viso e le braccia per 15-20 minuti al giorno, ovviamente con le dovute cautele, è una delle indicazioni di base degli esperti per permettere al nostro organismo di sintetizzare vitamina D grazie alla luce naturale. Quando la stagione lo permette possiamo trarre vantaggio in tal senso dalle giornate soleggiate. Tutti dovrebbero comunque cercare di trascorrere più tempo all’aria aperta per favorire il proprio benessere. La vitamina D infatti regola il metabolismo del calcio ed è fondamentale per il sistema nervoso e per il cuore.
Per quanto riguarda l’alimentazione, le fonti di vitamina D possono essere sia di origine animale, come uova, latte e derivati, sia cibi di origine vegetale, con particolare riferimento ai funghi. Dieta equilibrata ed esposizione al sole dovrebbero garantire livelli adeguati di vitamina D. Ma come possiamo fare per riconoscere i sintomi di una carenza di vitamina D e quali sono le conseguenze?
Sintomi della carenza di vitamina D
In caso di carenza di vitamina D ci possiamo trovare alle prese con diversi tipi sintomi non sempre subito riconducibili a questo problema in quanto, nella maggior parte delle persone, risultano essere talmente lievi e sottili da non destare alcun campanello di allarme. Tra i sintomi più frequenti troviamo:
- Dolori alle ossa e debolezza muscolare: questi sono sintomi che possono essere confusi con quelli di una banale influenza oltre che di un’altra lunga serie di problemi di salute.
- Osteoporosi: una carenza di vitamina D espone maggiormente al rischio di soffrire di osteoporosi
- Problemi cardiaci: a lungo andare anche il cuore potrebbe risentire di scarsi livelli di vitamina D nel corpo, ecco allora che ad una carenza di questa vitamina in alcuni casi si associano anche problemi cardiaci.
- Asma nei bambini: i più piccoli, soprattutto se trascorrono molto tempo in casa, sono a rischio carenza e un sintomo che si può ricondurre ad una concentrazione non ottimale di questa vitamina nel sangue è la comparsa di asma.
- Disturbi cognitivi: soprattutto gli anziani che spesso sono carenti di questa vitamina possono veder comparire problemi alla sfera cognitiva.
- Disturbi psicologici ed emotivi: una carenza di vitamina D può portare alla comparsa di umore altalenante e tristezza immotivata
- Sudorazione delle mani: quando questo sintomo compare in maniera apparentemente inspiegabile spesso si associa proprio alla carenza di vitamina D, in quanto sarebbe uno dei campanelli d’allarme più frequenti di questo deficit.
Conseguenze della carenza di vitamina D
Le conseguenze di una carenza di vitamina D possono variare in base all’età, allo stato di salute e al periodo della vita dell’individuo. Sulla carenza di vitamina D può incidere anche il luogo in cui viviamo. Tra le conseguenze che possono comparire troviamo:
- Rachitismo: nei bambini una delle conseguenze più gravi e note della carenza di vitamina D è rappresentata dal rachitismo. Può presentarsi a causa di una carenza di vitamina D dovuta alla mancata esposizione alla luce del sole e/o ad un apporto alimentare scarso. È importante che le donne durante la gravidanza e l’allattamento presentino livelli adeguati di vitamina D per proteggere il bambino. Negli adulti la carenza di vitamina D può portare a deformazione delle ossa, inarcamenti anomali a livello degli arti inferiori e della colonna vertebrale.
- Depressione: nei Paesi nordici dove l’esposizione al sole è scarsa per diversi mesi durante l’anno sono stati rilevati numerosi casi di depressione, alcuni particolarmente gravi e legati al rischio di suicidio. Si ipotizza che simili condizioni possano essere legate anche ad una carenza di vitamina D. Nei Paesi nordici si assumono integratori di vitamina D3 per prevenire la depressione. La vitamina D, infatti, stimola la produzione di serotonina, l’ormone della felicità.
- Malattie autoimmuni: cassi livelli di vitamina D potrebbero portare ad una maggiore incidenza di malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, il Lupus e il diabete di tipo 1. La carenza di vitamina D infatti potrebbe ostacolare il buon funzionamento del sistema immunitario portando alla comparsa di malattie legate ad esso.
- Rischio di Alzheimer: uno studio condotto qualche anno fa in Scozia ha messo in correlazione la carenza di vitamina D all’aumento del rischio di ammalarsi di Alzheimer, con particolare riferimento alle popolazioni che vivono in zone del mondo poco soleggiate. Un’ulteriore fattore che ci porta a valutare positivamente la necessità di una salutare esposizione al sole quotidiana.
- Rischi per il cuore: uno studio italiano ha evidenziato che bassi livelli di vitamina D possono risultare pericolosi per la salute del cuore. Secondo i ricercatori dell’Ospedale Maggiore della Carità dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, chi è carente di vitamina D (livelli inferiori a 20ng/mL) ha un rischio più alto del 32% di sviluppare coronaropatia (patologia delle arterie coronariche). Gli esperti raccomandano un’esposizione alla luce del sole di 20 minuti al giorno per prevenire la carenza di vitamina D.
- Rischio sclerosi multipla per le donne: in un recente studio la carenza di vitamina D è stata associata ad un rischio raddoppiato per le donne di ammalarsi di sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa.
Carenza di vitamina D nei bambini
Come abbiamo già detto purtroppo non è così raro che la carenza di vitamina D colpisca anche i bambini. Secondo le ultime statistiche sembra che addirittura 6 bambini su 10 ne siano carenti, alcuni in forma lieve altri invece in maniera più seria. Questa vitamina è invece di particolare importanza soprattutto durante la crescita in quanto si tratta di una sostanza fondamentale per fissare il calcio e dunque per la salute delle ossa. Leggi anche: VITAMINA D: PERCHÉ È IMPORTANTE PER BAMBINI E NEONATI
Anche in questo caso si consiglia di trascorrere il più possibile del tempo all’aria aperta (fondamentale un’esposizione di 30 minuti per almeno 3 volte a settimana facendo sì che il sole colpisca viso, braccia e gambe) ma anche mangiare cibi ricchi di calcio.
Sulla vitamina D leggi anche:
- Quanto tempo passare al sole per ricaricarsi di Vitamina D
- Vitamina D: dove si trova, a cosa serve e come farne incetta
- Vitamina D: sintomi e conseguenze di una carenza
- Vitamina D: l’importanza del sole e i miti da sfatare
- Vitamina D: come ottenere la tua dose giornaliera con un semplice trucco suggerito dalla nutrizionista
- Gli alimenti (vegetali e non) più ricchi di vitamina D
- Vitamina D: quanti minuti al giorno serve stare al sole per farne incetta?
- La vitamina D protegge dal coronavirus. La conferma in uno studio americano
- L’82% dei pazienti Covid-19 ha una carenza di vitamina D (e questo potrebbe incidere sulla comparsa della malattia)
- Coronavirus: la vitamina D potrebbe avere un ruolo di prevenzione e terapeutico. Lo studio italiano
- Confermato il ruolo della vitamina D nel ridurre il rischio e la letalità del coronavirus. Lo studio
- Nuova ricerca collega la carenza di vitamina D a tassi di mortalità Covid-19 più elevati