Un recente studio ha sottolineato che vi sono concrete prove sul fatto che una carenza di vitamina D possa essere connessa con un aumento del rischio di mortalità, poiché questo micronutriente è fondamentale per la salute generale del nostro organismo
La vitamina D svolge un ruolo importante per la nostra salute generale. Uno studio ha dimostrato che è efficace nella costruzione di ossa forti e nella protezione del sistema immunitario.
Sebbene la possiamo assorbire facilmente attraverso l’esposizione al sole e mangiando i cibi giusti, è possibile esserne carente.
I ricercatori stimano che circa 1 miliardo di persone in tutto il mondo abbiano bassi livelli di vitamina D.
Ad esempio, se una persona ha tra 30-49 nmol/L (nanomoli per litro) di vitamina D nel sangue è considerata a rischio; mentre, al di sotto di 30 nmol/L o meno si è carenti.
I sintomi di carenza includono:
- fragilità ossea, osteoporosi o entrambi
- dolore osseo
- stanchezza
- debolezza muscolare, dolore o contrazioni
- articolazioni rigide.
La dose giornaliera raccomandata dipende dall’età: da 1 a 70 anni si dovrebbe assumere 15 microgrammi di vitamina D al giorno. Questo aumenta a 20 per gli adulti di età pari o superiore a 71 anni.
In un nuovo studio, gli scienziati dell’Università del South Australia hanno trovato prove di una relazione causale tra carenza di vitamina D e un aumento del rischio di mortalità.
Leggi anche: Se usi questi integratori, potresti essere a rischio di sovradosaggio di vitamina D e A (la marca ritirata)
Carenza e mortalità di vitamina D: lo studio
La nuova ricerca ha voluto valutare se uno stato di vitamina D più elevato può ridurre il rischio di mortalità prematura, e se questo effetto è simile per le persone che hanno bassi livelli di vitamina D e per coloro che hanno già concentrazioni sufficienti.
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato i dati di oltre 300.000 partecipanti adulti della biobanca britannica.
Gli scienziati hanno utilizzato una tecnica chiamata randomizzazione mendeliana, che consente ai ricercatori di utilizzare la variazione genetica per cercare relazioni causali tra fattori di rischio modificabili e risultati sulla salute, come il rischio di mortalità.
Dopo l’analisi, hanno scoperto in un arco di tempo di 14 anni che il rischio di morte è diminuito in modo significativo quando i livelli di vitamina D sono aumentati.
Gli scienziati hanno anche riportato un’associazione tra livelli più bassi di vitamina D e decessi causati da:
- cancro
- malattia cardiovascolare
- malattie respiratorie.
Inoltre, il team di ricerca ha scoperto che il rischio di una persona di mortalità per tutte le cause è aumentato del 25% con un livello di vitamina D pari a 25 nmol/l, rispetto ai partecipanti con un livello di vitamina D di 50 nmol/l .
Quindi, attraverso questo studio i ricercatori hanno trovato una relazione causale e, quindi, certa tra carenza di vitamina D e aumento del rischio di mortalità.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Annal of Internal Medicine
Ti potrebbe interessare:
- Contrordine! La vitamina D non protegge dal covid, i risultati di due nuovi studi che smontano tutto
- Farmaco a base di vitamina D contro l’osteoporosi ritirato dall’Aifa: i lotti a cui fare attenzione
- Integratori di vitamina D: in molti casi non hanno effetti positivi e l’Aifa potrebbe limitare le prescrizioni