Mieloma multiplo (MM): così la vitamina D migliora la salute dei pazienti e rallenta la progressione della malattia

Una recente revisione di studi ha individuato come il trattamento di integrazione con vitamina D potrebbe fornire grandi benefici terapeutici nei pazienti affetti da mieloma multiplo

Una revisione ha rivelato che l’integrazione con vitamina D potrebbe fornire benefici terapeutici per i pazienti con mieloma multiplo (MM), trattati con agenti chemioterapici.

La revisione, che è stata pubblicata su Nutrients, ha dimostrato l’impatto positivo che la vitamina D potrebbe avere sui pazienti, e ha delineato le restanti lacune di conoscenza sui potenziali risultati che devono essere ulteriormente analizzati.

La disfunzione del sistema immunitario può svolgere un ruolo critico nello sviluppo e nella progressione del mieloma multiplo, e gli studi hanno analizzato diversi meccanismi e approcci terapeutici.

In particolare, le vitamine A e D sono ben note per fornire benefici al sistema immunitario, e si ritiene che la vitamina D aiuti a prevenire e supportare il trattamento per molte condizioni.

Sebbene vi sia una carenza di ricerca sulla vitamina D nella gestione di questa malattia, i ricercatori hanno deciso di fornire un’analisi approfondita della letteratura esistente sui meccanismi immunitari e sulla modulazione della crescita e della differenziazione cellulare in risposta alla vitamina D.

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Lo studio

Per condurre la revisione, gli autori hanno cercato 6 database accademici per tutti gli studi in vitro, studi clinici e studi retrospettivi focalizzati esclusivamente sul mieloma multiplo, linee cellulari di mieloma e uso di vitamina D, vitamina K o qualsiasi variazione di tali vitamine.

Uno studio ha scoperto che un’elevata espressione del recettore della vitamina D (VDR) nei tumori al seno era associata a fattori prognostici favorevoli, e basso rischio di mortalità per cancro al seno.

Alcuni ricercatori hanno concluso che i polimorfismi del gene VDR potrebbero essere considerati un marker molecolare del rischio di mieloma.

Un altro studio ha scoperto che bassi livelli della vitamina del sole erano associati all’insorgenza di neuropatia periferica (PN), il che implica che la vitamina D potrebbe avere un effetto neuroprotettivo. Inoltre, i risultati hanno dimostrato che la neuropatia periferica è collegata alla carenza di vitamina D, il che giustifica la necessità di monitorare i livelli sierici e l’eventuale integrazione.

Studi in vitro hanno dimostrato che la vitamina D può migliorare le capacità litiche ossee delle plasmacellule maligne nel mieloma.

Altri studi clinici hanno concluso che la carenza di vitamina D non altera i marcatori biochimici del metabolismo osseo nel mieloma, prima o dopo che un paziente ha ricevuto un trapianto di cellule staminali.

Gli autori della revisione hanno affermato che, sebbene la somministrazione di vitamine D e K possa portare a effetti benefici nel mieloma multiplo, vi è ancora una carenza di studi clinici prospettici per capire, ad esempio, le giuste dosi in combinazione con i farmaci.

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Fonte: Nutrients

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