La malattia da virus di Marburg è una malattia altamente virulenta che provoca febbre emorragica, con un tasso di mortalità fino all’88%. È nella stessa famiglia del virus che causa l’Ebola. Le autorità del Ghana hanno confermato due casi sospetti positivi al virus di Marburg e si tratterebbe dei primi nel Paese e i secondi nell'Africa Occidentale. Elementi che, comunque, non possono non riguardarci
Registrati nel Ghana due casi sospetti positivi al virus di Marburg, che sarebbero i primi nel Paese e i secondi nell’Africa Occidentale, dopo che il virus era stato identificato l’anno scorso in Guinea. Marburg è una febbre emorragica virale altamente infettiva della stessa famiglia della più nota malattia da virus ebola. Ma cos’è nello specifico e quali sono i sintomi?
Le autorità sanitarie sono sul campo per indagare sulla situazione e prepararsi per una possibile risposta all’epidemia. Stiamo lavorando a stretto contatto con il Paese per aumentare il rilevamento, tenere traccia dei contatti ed essere pronti a controllare la diffusione del virus – dice intanto Francis Kasolo, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in Ghana.
Se confermati, i casi in Ghana sarebbe la seconda volta che il Marburg viene rilevato in Africa occidentale. La Guinea ha confermato un singolo caso in un focolaio che è stato dichiarato chiuso il 16 settembre 2021, cinque settimane dopo il rilevamento del caso iniziale. Precedenti focolai e casi sporadici di Marburg in Africa sono stati segnalati in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa e Uganda.
Quindi non deve preoccuparci? Non esattamente, ormai è assodato che ciò che accade in un altro continente non può non riguardarci ed è chiaro che una infezione è capace di diffondersi quasi sincronicamente in tutto il mondo a causa degli spostamenti massivi di milioni di persone.
Il Marburg viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei, superfici e materiali infetti. La malattia inizia improvvisamente, con febbre alta, forte mal di testa e malessere. Molti pazienti sviluppano gravi segni emorragici entro sette giorni. I tassi di mortalità dei casi sono variati dal 24% all’88% nei focolai passati a seconda del ceppo del virus e della gestione dei casi.
Cos’è il virus di Marburg
Si tratta di una malattia altamente virulenta che provoca febbre emorragica, con un tasso di mortalità fino all’88%. È nella stessa famiglia del virus che causa la malattia da virus Ebola. Due grandi focolai che si sono verificati simultaneamente a Marburgo e Francoforte, in Germania, e a Belgrado, in Serbia, nel 1967, hanno portato al riconoscimento iniziale della malattia. L’epidemia è stata associata al lavoro di laboratorio che utilizzava scimmie verdi africane (Cercopithecus aethiops) importate dall’Uganda.
Successivamente, sono stati segnalati focolai e casi sporadici in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa (in una persona con una storia di viaggio recente in Zimbabwe) e Uganda. Nel 2008 sono stati segnalati due casi indipendenti in viaggiatori che hanno visitato una grotta abitata da colonie di pipistrelli Rousettus in Uganda.
L’infezione si trasmette con il contatto con sangue infetto e altri fluidi o tessuti corporali. Non esistono vaccini né cure approvate per affrontare questo virus.
I sintomi del virus di Marburg
La malattia causata dal virus di Marburg inizia improvvisamente, con febbre alta, forte mal di testa e forte malessere. Dolori muscolari sono una caratteristica comune. Grave diarrea, dolore addominale e crampi, nausea e vomito possono iniziare il terzo giorno. La diarrea può persistere per una settimana. L’aspetto dei pazienti in questa fase è stato descritto come caratterizzato da tratti disegnati “simili a un fantasma”, occhi infossati, volti inespressivi ed estrema letargia. Un’eruzione cutanea non pruriginosa si può notarea tra 2 e 7 giorni dopo l’inizio dei sintomi.
Molti pazienti sviluppano manifestazioni emorragiche gravi entro 7 giorni e i casi fatali di solito presentano sanguinamento, spesso da più aree. Il sangue fresco nel vomito e nelle feci è spesso accompagnato da sanguinamento dal naso, dalle gengive e dalla vagina. Il sanguinamento spontaneo nei siti di prelievo venoso (dove si ottiene l’accesso endovenoso per somministrare liquidi o ottenere campioni di sangue) può essere particolarmente problematico. Durante la fase grave della malattia, i pazienti hanno avuto febbre alta. Il coinvolgimento del sistema nervoso centrale può provocare confusione, irritabilità e aggressività. Occasionalmente è stata segnalata orchite (infiammazione dei testicoli) nella fase tardiva (15 giorni).
Nei casi fatali, la morte di solito si verifica tra 8 e 9 giorni dopo l’esordio, di solito preceduta da grave perdita di sangue e shock.
Ricapitolando, i principali sintomi del virus di Marburg sono:
- febbre alta
- malessere diffuso e dolori muscolari
- letargia
- mal di testa
- diarrea e dolore addominale
- crampi
- eruzioni cutanee
- nausea e vomito
- sanguinamenti
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Fonte: WHO
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