Vesciche: se ne hai una sui piedi evita di fare questi due errori che commettono (quasi) tutti

Le vesciche sui piedi sono un fastidioso problema, che può essere risolto in breve tempo evitando questi errori molto comuni

Più frequenti in estate che in inverno, le vesciche sono un fastidioso e doloroso inconveniente che può comparire sui nostri piedi ed essere così doloroso da impedirci di indossare le scarpe per qualche giorno.

Abbiamo indossato delle scarpe nuove, particolarmente strette, oppure un paio di calzature con tacchi alti e scomodi, o ancora un paio di saldali la cui fascia insiste in maniera dolorosa sul nostro mignolo: in ogni caso, la responsabilità della formazione delle vesciche è data dalle calzature, utilizzate magari per una camminata più lunga del solito.

Solitamente compaiono dietro il calcagno, dove la scarpa si strofina contro la pelle a ogni passo, ma possono spuntare anche fra le dita dei piedi o sotto la pianta – a seconda del “problema” che la calzatura rappresenta.

Ma cosa sono le vesciche e come trattarle in modo corretto per limitare al minimo il dolore e il disagio? Vediamo insieme.

Leggi anche: Vesciche ai piedi: cause, rimedi naturali, come prevenire e come intervenire

Cosa Sono le Vesciche?

La vescica non è altro una piccola sacca di liquido che si forma sotto pelle come risposta a un trauma – può trattarsi di un eccessivo sfregamento, come nel caso delle scarpe, ma anche di una lesione di altro tipo (la penetrazione di un corpo estraneo, come una spina) o di una piccola ustione.

Nel momento in cui lo sfregamento della pelle è eccessivo, lo strato più superficiale dell’epidermide si separa dagli altri attraverso la formazione del pus: questa strategia serve a proteggere gli strati più interni della pelle e, di conseguenza, anche quello che c’è sotto.

Nella maggior parte dei casi, le vesciche ai piedi non devono destare preoccupazioni. La loro guarigione è spontanea, e può essere agevolata con le giuste pratiche e senza fare ricorso al medico.

Tuttavia, è importante prestare molta attenzione allo sviluppo e al trattamento di queste bolle e fare in modo che non prendano infezione trasformandosi in piaghette dolorose, evitando questi due errori molto comuni.

Perché non dovresti coprirle

Soprattutto se la vescica è comparsa sul piede, è forte la tentazione di coprirla con un cerotto e un calzino per continuare a mettere la scarpa responsabile della sua comparsa – ma si tratta di un grave errore.

Per guarire, la vescica deve essere esposta all’aria il più possibile, e non costretta in calze e scarpe. Iniziamo quindi a evitare i cerotti non traspiranti e l’uso di calzature chiuse: se possibile, preferiamo sandali e calzature aperte per permettere il passaggio dell’aria.

Essere a contatto con l’aria permetterà il veloce riassorbimento del pus e la guarigione della cute lesa in pochi giorni, e della vescica non resterà nemmeno la cicatrice.

Se non possiamo evitare di indossare calzature chiuse o sappiamo che esporremo i piedi ad ambienti antigienici (come spiagge o piscine), possiamo acquistare in farmacia una medicazione traspirante che applicheremo solo nella situazione a rischio, per evitare che agenti patogeni possano infettare la ferita.

Perché non dovresti scoppiarle

È importante resistere anche alla tentazione di rompere le vesciche per far fuoriuscire il pus: come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, la vescica nasce proprio per proteggere gli strati più profondi della pelle dall’azione dei batteri.

Se rompiamo la pelle che ricopre la vescica, spalancheremo le porte agli agenti patogeni e la ferita prenderà infezione, con un peggioramento del dolore e un allungamento dei tempi di guarigione.

Se la vescica si rompe accidentalmente, è bene utilizzare della garza sterile per assorbire tutto il liquido che fuoriesce, lavare bene la ferita e applicare una lozione antisettica che possiamo acquistare in farmacia.

Dopo il trattamento, lasciamo la vescica protetta da un cerotto traspirante che farà passare l’aria sulla ferita impedendo tuttavia l’attacco da parte dei batteri.

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