Un raro caso di vaiolo delle scimmie è stato diagnosticato in un paziente in Inghilterra, secondo quanto riportato dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa). Di cosa si tratta
Si chiama monkeypox ed è una rara infezione virale che non si diffonde facilmente tra le persone, ma che lancia comunque un allarme: è il cosiddetto vaiolo delle scimmie, di cui un caso si è appena registrato nel Regno Unito. Ma cos’è il monkeypox e quali sono i sintomi da non sottovalutare?
Il caso è stato confermato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) in un paziente che di recente aveva viaggiato in Nigeria. Qui si pensa abbia contratto l’infezione e ora l’uomo è ricoverato in ospedale a Londra.
Diverso dal Monkey B Virus, il vaiolo delle scimmie è strutturalmente correlato al virus del vaiolo umano e causa una malattia simile. Ecco di che si tratta.
Cos’è il monkeypox, il vaiolo delle scimmie
È una malattia endemica nell’Africa centrale e occidentale ed è una zoonosi causata da un virus appartenente al genere Orthopoxvirus, come quello del vaiolo umano.
Il virus venne isolato e identificato per la prima volta nel ’58 in alcune scimmie Macaca fascicularis, anche se probabilmente il serbatoio dell’infezione che mantiene in natura il virus potrebbe essere rappresentato da roditori, come gli scoiattoli o i topi che si trovano nelle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale.
La malattia si trasmette dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto, tramite sangue, liquidi organici, graffi o morsi, ma anche da persona a persona per via aerea o attraverso secrezioni o fluidi corporei. In genere, ha un andamento benigno che dura dalle 2 alle 4 settimane, ma i soggetti immunocompromessi e i bambini potrebbero avere bisogno di più tempo per guarire.
I sintomi del Monkeypox
- febbre e brividi
- cefalea
- mialgia
- dolore alla schiena
- spossatezza
- linfoadenopatia
- vescicole e pustole, così come anche lesioni cutanee a grappolo soprattutto sul viso e ingrossamento dei linfonodi
La diagnosi avviene tramite esami colturali, PCR, immunoistochimica o microscopia elettronica, mentre il trattamento è solo di supporto con farmaci antivirali.
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Fonte: UKHSA
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