Per contenere la diffusione del Monkeypox, il virus endemico dell'Africa simile al vaiolo umano, le autorità britanniche raccomandano alle persone che hanno i sintomi dell'infezione (in particolare gli uomini) di evitare rapporti sessuali
Cresce di giorno in giorno il numero di casi di vaiolo delle scimmie. In tutto il mondo (Italia compresa) finora sono almeno 219 i contagi confermati, secondo l’ultimo monitoraggio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), risalente al 25 maggio. È stato lo stesso ECDC a chiarire che la maggior parte delle persone che ha contratto il virus endemico dell’Africa è costituita da uomini che avevano avuto rapporti sessuali con individui dello stesso sesso.
Uno dei Paesi europei più colpiti dal monkeypox è il Regno Unito, dove sono 179 i contagi accertati dall’inizio di maggio. Proprio ieri l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha pubblicato una serie di linee guida per limitare la trasmissione del virus. Le autorità invitano i soggetti che hanno qualche sintomo riconducibile al vaiolo delle scimmie ad evitare rapporti intimi.
“Sebbene questo consiglio valga per tutti, la maggior parte dei casi identificati fino ad oggi sono stati tra uomini gay, bisessuali e uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, quindi chiediamo a queste persone in particolare di essere consapevoli dei sintomi, in particolare se hanno avuto di recente un nuovo partner sessuale” si legge nel documento pubblicato ieri dall’UKHSA.
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Le autorità britanniche esortano a chiamare immediatamente il sistema sanitario nazionale in presenza di comparsa di eruzioni cutanee con vesciche (uno dei sintomi del virus), a maggior ragione se si tratta di un uomo che avuto rapporti sessuali con persone delle stesso sesso o se si è:
- stati in stretto contatto con qualcuno che ha o potrebbe avere il vaiolo delle scimmie (anche se non è stato ancora testato) nelle ultime 3 settimane
- stati in Africa occidentale o centrale nelle ultime 3 settimane
In questi casi, bisogna contattare il proprio medico e restare a casa in isolamento, in attesa di indicazioni. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito suggerisce, inoltre, di usare il preservativo anche fino ad 8 settimane dopo aver contratto il virus.
Di recente anche l’Istituto Superiore di Sanità italiano ha raccomandato prudenza nei contatti stretti o sessuali, specialmente se si hanno presenti lesioni cutanee, vesciche o febbre. Per che la malattia si diffonda a macchia d’olio il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha attivato un sistema di allerta a livello europeo, mentre l’ISS ha costituito una task force con esperti del settore e si è messo in contatto con le reti dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse per monitorare continuamente la situazione nazionale.
Come si trasmette il Monkeypox e i sintomi
È bene chiarire che il vaiolo delle scimmie non piò essere definita strettamente come una malattia a trasmissione sessuale, come sottolineato dagli esperti.
Questo virus si può trasmettere da uomo a uomo attraverso i droplets (goccioline di saliva), contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee, oltre che da contatti e morsi con animali infetti. Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati da una persona infetta possono contagiare altri soggetti. Quindi i rapporti sessuali rappresentano il principale fattore di rischio.
Ma come si manifesta? Di solito i sintomi del vaiolo delle scimmie comprendono:
- febbre
- forte dal di schiena
- dolori muscolari
- mal di schiena
- stanchezza
- eruzioni e lesioni cutanee
- linfonodi ingrossati
L’eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. – chiarisce l’Istituto Superiore di Sanità – Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L’eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi.
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