Vaiolo delle scimmie: come si trasmette e come proteggersi, le linee guida del Ministero della Salute

In una recentissima circolare il nostro Ministero della Salute rende noto i rischi per il personale sanitario e le linee guida da seguire per una corretta prevenzione della zoonosi Monkeypox o vaiolo delle scimmie che sta facendo aumentare i cani registrati nel mondo

Cresce la preoccupazione per la diffusione del Monkeypox o “vaiolo delle scimmie”, l’ultima zoonosi che sta terrorizzando il mondo intero. L’Istituto Superiore di Sanità ha fornito una serie di raccomandazioni per evitare la diffusione a macchia d’olio della malattia infettiva dopo che nelle ultime ore sarebbe stato registrato un nuovo contagio nel nostro Paese, portando il numero di casi complessivamente a 6.

Da pochissimo il Ministero della Salute ha segnalato in una circolare la situazione epidemiologica attuale, pubblicando le linee guida per gli operatori sanitari in contatto con i pazienti affetti da Monkeypox, che fornisce indicazioni utili anche per tutta la società.

Come si trasmette

Nelle aree endemiche, la circolazione di MPXV è probabilmente mantenuta attraverso diversi mammiferi tra i quali i primati, con occasionali eventi di trasmissione all’uomo attraverso il morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee/mucose degli animali infetti.

La trasmissione interumana avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso fomiti.

Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti. Nell’attuale focolaio di MPX umano la natura delle lesioni presenti in alcuni casi, suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali. La trasmissione attraverso il contatto con la pelle intatta è meno probabile, ma non può essere esclusa.

Distinzione tra contatti stretti e altri contati

@Ministero Salute

Come ci si protegge dal virus

Il Ministero raccomanda una adeguata prevenzione della trasmissione della zoonosi per il controllo dell’infezione.

Per ridurre il rischio di contagio è indispensabile che il personale sanitario:

  • indossi camice monouso, guanti monouso, copriscarpe o stivali monouso, protezione respiratoria tipo FFP2 e protezione degli occhi con occhiali o visiera nei contatti ravvicinati con pazienti che manifestano il vaiolo delle scimmie
  • smaltisca i dispositivi di protezione personale prima di lasciare l’area di isolamento in cui è ricoverato il paziente infetto
  • rispetti rigorosamente le precauzioni standard circa l’igiene delle mani, la manipolazione appropriata delle
    apparecchiature mediche contaminate, il bucato, i rifiuti e la pulizia e disinfezione delle superfici
    ambientali
  • segua attente procedure di biosicurezza nei laboratori dove il rischio per gli operatori è elevato rispetto agli altri punti

Negli ospedali si precisa inoltre di:

  • effettuare la pulizia della stanza a in cui ha soggiornato un caso di MPX senza sollevare molta polvere o provocare la formazione di aerosol con normali prodotti per la pulizia
  • procedere con la disinfezione con ipoclorito di sodio (NaClO) allo 0,1%
  • utilizzare attrezzature monouso per la pulizia

Non per ultimo il Ministero della Salute ricorda l’importanza di segnalare immediatamente i casi sospetti di Monkeypox  alle autorità sanitarie regionali e nazionali. Dalla circolare si apprende che le segnalazioni dei casi devono includere oltre ai dati anagrafici del soggetto la storia di viaggio recente e ogni informazione utile per le attività di contact tracing ed evitare la formazione di altri focolai.

Fonte: Ministero della Salute

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram