Vaccino anticancro: i primi risultati sono incoraggianti

Il futuro della lotta al cancro sarà in un vaccino? Non lo sappiamo. Quello che è certo è che sono arrivati i primi risultati su alcuni vaccini anti-tumore sperimentati negli Stati Uniti e in Germania.

Il futuro della lotta al cancro sarà in un vaccino? Non lo sappiamo. Quello che è certo è che sono arrivati i primi risultati su alcuni vaccini anti-tumore sperimentati negli Stati Uniti e in Germania.

La notizia arriva dalla versione online della popolare rivista scientifica Nature in cui si parla dei primi risultati di alcune ricerche che si stanno occupando di valutare la possibilità di realizzare vaccini utili a combattere il cancro, in particolare il melanoma ovvero il più aggressivo tra i tumori della pelle.

Si tratta di vaccini terapeutici “intelligenti” in grado di agire solo su eventuali mutazioni cellulari maligne evitando quindi di danneggiare i tessuti sani. Ma la novità è che si tratterebbe di vaccini personalizzati ovvero realizzati in maniera specifica per ogni persona in base al tipo di mutazione di cui è maggiormente a rischio o che si è già presentata.

Come ha spiegato Michele Maio, direttore del Centro di Immuno-oncologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena:

Questi due studi usano un approccio nuovo, su cui la comunità scientifica sta lavorando da pochissimi anni: consiste nel focalizzare l’attenzione sulle mutazioni che si accumulano nelle cellule tumorali col passare del tempo e che generano proteine anomale completamente sconosciute al sistema immunitario, specifiche per il singolo paziente. Fino a pochi anni fa sarebbe stato impossibile realizzare vaccini così personalizzati, ma oggi abbiamo le tecnologie che ci consentono di sequenziare il Dna velocemente e a basso costo: siamo ad un punto di svolta rispetto ai vaccini terapeutici del passato”.

Per il momento le due sperimentazioni, condotte su piccoli gruppi di persone ad alto rischio melanoma, hanno ottenuto buoni risultati in fatto di sicurezza oltre che di efficacia. Delle ricerche si sono occupati nello specifico il team di Catherine Wu, dell’Istituto Dana-Farber per la ricerca sul cancro di Boston e quello di Ugur Sahin, dell’azienda tedesca BioNTech (Biopharmaceutical New Technologies). E’ necessario passare poi alla fase di sperimentazione numero 2 che riguarderà un campione di persone più ampio e che potrà confermare o meno quanto ottenuto fino ad ora.

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I risultati ottenuti riaccendono la speranza di avere un rimedio semplice, efficace e sicuro che ci permetta di tenere lontano il cancro senza grandi sforzi. Esisterà davvero e diventerà realtà? Staremo a vedere. Nel frattempo continuiamo a suggerirvi di lavorare su alimentazione e stile di vita, armi che abbiamo già in nostro possesso per tenere lontana questa e molte altre malattie.

Francesca Biagioli

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