Aria nuova in Uruguay, dove la Camera dei Deputati ha appena approvato in via preliminare un disegno di legge per legalizzare la marijuana. Con 50 voti a favore su 96, il provvedimento renderà lecito piantare, consumare e vendere cannabis, pur all'interno di certi limiti
Aria nuova in Uruguay, dove la Camera dei Deputati ha appena approvato in via preliminare un disegno di legge per legalizzare la marijuana. Con 50 voti a favore su 96, il provvedimento renderà lecito piantare, consumare e vendere cannabis, pur all’interno di certi limiti.
Qualora arrivasse anche il sì del Senato, l’Uruguay diverrebbe il primo paese al mondo in cui è lo Stato ad avere il pieno controllo di tutto il processo di produzione e vendita della marijuana. Mentre negli Usa si parla di aprire una catena di negozi, un po’ più a sud la legalizzazione della cannabis è ormai a un passo.
Il disegno di legge, pubblicato a giugno 2012 come parte di una serie di misure per combattere la crescente violenza, prevede che lo Stato assuma il controllo e la regolamentazione dell’importazione, della semina, della coltivazione, della raccolta, della produzione, dell’acquisizione, dello stoccaggio e infine della commercializzazione e distribuzione della cannabis e dei suoi derivati.
Dopo il sì del Senato, gli utenti, previa registrazione, potranno acquistare fino a 40 grammi al mese di cannabis nelle farmacie, ma potranno anche avere la propria coltivazione per un massimo di 6 piante e un raccolto che non superi i 480 grammi. Non poco.
La depenalizzazione, un progetto da alcuni considerato controverso, è stato promosso dal presidente José Mujica. Si legge su Elespectador che il 63% della popolazione era contrario ad una simile soluzione secondo un recente sondaggio condotto da Cifra.
Adesso è atteso il parere del Senato, che potrà stabilire o meno se cannabis e derivati potranno liberamente circolare nel paese. In ogni caso, il provvedimento prevede la creazione di un organismo statale che si occuperà di regolamenterà il settore.
Se così fosse, l’Uruguay sarebbe il primo paese al mondo in cui la gestione delle droghe leggere diverrebbe un affare di Stato.
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