Cosa prova il cancro? Quali sono le cause principali per lo sviluppo di tumori? Uno studio tutto italiano ne rivela una a lungo sottovalutata
Ci sono numerosi studi che dimostrano come le scelte individuali che facciamo giorno per giorno hanno un effetto diretto sull’incidenza tumorale. Ma ci sono diversi fattori parzialmente al di fuori del nostro controllo che incidono pesantemente sullo sviluppo di diversi tipi di tumori e sulla loro mortalità.
Quando si tratta di prevenire lo sviluppo di tumori, ci sono diverse scelte che possiamo operare. Ad esempio, possiamo rinunciare del tutto alla carne (che significa anche abbattere l’inquinamento prodotto dagli allevamenti intensivi), consumare più frutta e verdura, fare più attività fisica ed evitare prodotti come alcol e tabacco. (LEGGI anche: Tumori, queste sono le città in cui si muore di più (che corrispondono alle zone più inquinate di Italia)
Tuttavia, c’è un fattore che accomuna tutti gli italiani: l’inquinamento. Da un recente studio condotto da ricercatori e ricercatrici dell’’Università di Bologna, di Bari e dal Consiglio nazionale delle ricerche emerge come l’inquinamento ambientale abbia un impatto talmente elevato nella carcinogenesi che colpisce duramente anche chi segue uno stile di vita considerato sano.
Questa ricerca si avvale di molte altre già condotte con lo stesso scopo, ovvero determinare una relazione di causa-effetto tra elementi inquinanti e l’insorgenza di vari tipi di cancro e la loro mortalità. La novità di questo studio si riscontra nell’essere focalizzato interamente sull’Italia, prendendo in considerazione diversi fattori a livello regionale e provinciale.
Sono state categorizzati gli abitanti in base a:
- Peso corporeo
- Abitudini alimentari
- Uso di tabacco
- Reddito
- Accesso alla sanità
Inoltre, è stato studiato come elementi quali industrie, campi coltivati, discariche, allergeni e strade trafficate interagiscano e come queste interazioni provochino l’insorgenza di alcuni tipi di tumori piuttosto che altri, aumentando anche la mortalità.
Ad ogni modo, il risultato generale è che l’inquinamento dell’aria (che significa anche inquinamento del suolo e delle acque) può essere considerato come il fattore primario per l’insorgenza di tumori e cancri in Italia.
Unendo i dati sopra elencati, il team di ricerca ha individuato tre gruppi distribuiti in modo dis-omogeneo sul territorio. Questo significa che non tutti gli abitanti del primo gruppo (quelli con uno stile di vita più sano, con una percentuale di persone non obese e con un reddito più alto) sono localizzati nelle zone più industrializzate. Ciò nonostante, per quelli di loro che si trovano nella valle del Po, la zona più industrializzata del paese, il tasso di tumori e la mortalità ad essi collegata è estremamente alto. Difatti, il triste primo posto della classifica delle provincie con il tasso di mortalità più alto dovuto ai tumori è Lodi.
Il resto di questa grottesca top ten è composta da
- Napoli
- Bergamo
- Pavia
- Sondrio
- Cremona
- Gorizia
- Caserta
- Brescia
- Piacenza
La presenza di due provincie della Campania è motivata dal fenomeno della Terra dei Fuochi, che ha visto per anni la combustione di materiali altamente tossici su base giornaliera.
Quali sono i problemi ambientali che causano più tumori?
La ricerca guidata dal professore e ricercatore Roberto Cazzolla Gatti ha quindi puntato a determinare su base provinciale le cause della carcinogenesi, per creare un collegamento diretto tra lo spazio in cui viviamo e il modo in cui influenza la nostra salute.
La qualità dell’aria, l’estensione delle aree coltivate e il relativo uso di pesticidi, l’esposizione al polline allergenico e la presenza di industrie nelle zone urbane sono state indicate come cause di tumori all’apparato gastrointestinale. Cazzola Gatti e il suo team di ricerca fa risalire tutto ciò alla presenza della diossina, un prodotto di scarto di combustioni incomplete, che è già stato dimostrato provochi cancro al fegato.
Allo stesso tempo, l’estensione delle aree urbane può causare un peggioramento dei tumori alle vie respiratorie. L’evidenza scientifica ha confermato ancora una volta come gli idrocarburi, stimolati dalla luce diretta del sole, arrivi a formare uno smog fotochimico quando combinato con inquinanti come il nitrato di perossiacetile.
Tumori per le donne
Nella ricerca è stata prestata particolare attenzione ai rischi per le donne. Anche se i tumori alle ovaie, all’utero e al seno non sono ricollegabili a un singolo fenomeno, pare che la combinazione di vari fattori – tra cui pessima qualità dell’aria, aree urbane e campi coltivati e densità di veicoli – influenzino direttamente il tasso di mortalità dei tumori a queste parti del corpo.
Quest’ultimo dato conferma che gli inquinanti nell’aria non solo causano tumori, ma sono anche degli importanti fattori di rischio per un eventuale peggioramento e per la mortalità.
In conclusione, la questione ambientale si dimostra ancora una volta il problema numero uno da dover risolvere per tutti noi. Usare meno i veicoli privati, eliminare la carne dalla dieta, usare articoli prodotti localmente sono solo alcune delle soluzioni che possiamo adottare. Potrebbero sembrare come piccoli contributi, ma su grande scala daranno sicuramente dei risultati importanti.
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