Il tumore al seno è in Italia il primo tumore per frequenza e rappresenta il 30% di tutte le neoplasie femminili (I numeri del cancro in Italia 2016). È ancora la principale causa di mortalità oncologica, ma la prevenzione rimane l'unica arma vincente per sconfiggerlo.
Il tumore al seno è in Italia il primo tumore per frequenza e rappresenta il 30% di tutte le neoplasie femminili (I numeri del cancro in Italia 2016). È ancora la principale causa di mortalità oncologica nella donna ma, grazie alle diagnosi sempre più precoci e alle terapie sempre più efficaci, la sopravvivenza è in netto aumento.
Dalla fine degli anni ’90, infatti, si stima una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-1,4%/anno), attribuibile ai progressi terapeutici ma anche e soprattutto a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce.
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La sopravvivenza delle donne cui viene diagnosticata il cancro alla mammella, quindi, continua ad aumentare, anche se c’è una categoria di pazienti le cui prospettive risultano divergenti. Sulla soglia dei 70 anni, infatti, non si registrano gli stessi progressi che si osservano in tutte le altre pazienti, anche perché lo screening mammografico coperto dal SSN non va oltre i 69 anni e quindi rende tardive molte diagnosi (dato confermato dallo studio European Registration of Cancer Care).
Cosa fare allora? La prevenzione rimane l’unica arma vincente: è bene sottoporsi ad esami clinici periodici a partire dai 20/25 anni in su, in modo da tenere sempre sotto controllo la situazione. Visite ginecologiche e senologiche, ecografie mammarie e tac sono gli esami clinici specifici che è bene effettuare nell’arco di tutta la vita, ma è necessario anche condurre una vita sana, mangiare bene e fare attività fisica.
Ecco allora cosa fare periodicamente e quali sono i segnali da non sottovalutare:
- Autopalpazione: dopo ogni ciclo mestruale ogni donna deve controllarsi regolarmente il seno. Come? Sollevate il braccio in alto e palpate delicatamente le mammelle nude con le dita premendo verso il basso intorno alla superficie, proprio come fa il vostro senologo, e analizzate anche la zona dell’ascella.
Quello che dovete verificare è l’eventuale presenza di grumi o rigonfiamenti, che – tranquille – possono essere anche cisti benigne o i granelli presenti naturalmente nel vostro seno. Sarà il medico a valutarne precisamente la natura
- Pelle del seno: anche uno screening visivo del seno è fondamentale. Una pelle raggrinzita o squamosa, ispessita e arrossata possono essere un campanello d’allarme, così come un cambiamento di forma delle mammelle stesse
- Capezzoli: anche loro possono presentare cambiamenti improvvisi, con dolore, rossore, ispessimento, rientranza o perdite
- Visite regolari: i controlli di routine non vanno mai dimenticati. Che abbiate 20 o 50 anni, che abbiate avuto o no delle gravidanze e anche se all’autopalpazione in casa non avete rilevato alcuna anomalia, la visita senologica va fatta almeno annualmente. La visita senologica è una metodica semplice e indolore che viene effettuata nello studio del medico senza l’utilizzo di particolari strumenti. Si tratta di un tipo di valutazione sicuramente utile per chiarire situazioni un po’ sospette e poco chiare.
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- Ecografia mammaria: un esame rapido, indolore e senza l’esposizione a radiazioni, permette di studiare la densità del tessuto, ma anche lo stato della ghiandola in caso di altri disturbi benigni come i fibroadenomi e la mastopatia fibrocistica
- Mammografia è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce ed è consigliata con cadenza annuale a partire dai 50 anni. Si tratta di un valutazione radiologica (il dosaggio di radiazioni è estremamente basso). La mammella viene compressa tra due superfici e questo consente di evidenziare eventuali alterazioni della densità del tessuto, noduli, micro calcificazioni, distorsioni e asimmetrie della ghiandola. Esistono diverse tecnologie (mammografia analogica e digitale, tomo sintesi) tutte sostanzialmente valide
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Alimentazione, attività fisica e fumo: ponete attenzione al vostro stili di vita e a ciò che portate in tavola. Svolgete una regolare attività fisica e state attente anche a comportamenti apparentemente innocui come esporsi al sole che, oltre ad accelerare l’invecchiamento della pelle, può causare tumori maligni della pelle (prendete il sole con moderazione e con le dovute precauzioni). Infine, inutile dirlo, niente fumo e non eccedere con l’alcol.