Tumore al seno, addio anestesia: in Francia ci si opera sotto ipnosi

Ipnosi: in Francia, all'Istituto Curie, una tecnica di sedazione profonda può sostituire l'anestesia generale negli interventi di rimozione del cancro alla mammella

Ipnosi al posto dell’anestesia per il tumore al seno: in Francia, all’Istituto Curie, è in uso una tecnica di sedazione profonda che sostituisce l’anestesia generale negli interventi di rimozione del cancro alla mammella. Un metodo, in pratica, che non utilizza farmaci e che, proprio per questo, non può essere valido per tutte.

Qui a Parigi sono 70 le donne che hanno scelto questa opzione, tra queste anche pazienti che dovevano necessariamente subire una mastectomia totale per l’asportazione completa della mammella, un tipo di intervento che richiede una maggiore durata operatoria.

Di che si tratta? Innanzitutto, a poter ricorrere all’ipnosi sono soprattutto le donne che hanno bisogno di recuperare in tempi rapidi, come le giovani madri, oppure le pazienti particolarmente deboli per le quali l’anestesia generale rappresenterebbe un rischio, o persone cardiopatiche o con gravi malattie respiratorie.

Le donne che hanno scelto l’ipnosi sono state sottoposte comunque ad anestesia locale e, secondo quanto raccontano, riescono a rispondere a domande durante l’operazione e a non sentire dolore. L’anestesista che pratica l’ipnosi parla loro in tono tranquillo scandendo lentamente le parole e cercando di farle concentrare su loro stesse per portare i pensieri verso momenti felici o posti dove sono state a loro agio.

In ogni caso, secondo alcune stime, solo un terzo circa dei pazienti può sostenere un intero intervento con questa tecnica che è legata alla capacità della stessa paziente di entrare in stato ipnotico, capacità che hanno 3 o 4 persone su 10. Inoltre bisogna considerare che un 5-10% di persone non sono ipnotizzabili del tutto.

È per questo che “l’ipnosi è una eccellente alternativa all’anestesia generale per alcune pazienti, permettendo loro anche una migliore capacità di ripresa dopo l’operazione“, spiega il dottor Séverine Alran, chirurgo all’Istituto Curie.

Insomma, cadete in un sonno profondo mentre vi asportano un tumore (e, nel peggiore dei casi, vi tolgono una mammella che Dio solo sa) e state in una sala operatoria per qualche oretta.

Voi vi fidereste soltanto del vostro inconscio per andare sotto ai ferri?

Germana Carillo

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