Come risvegliare la tiroide a tavola? I rimedi naturali e i cibi da preferire o da evitare per chi soffre di ipotiroidismo
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Chi soffre di ipotiroidismo può migliorare la sua condizione a tavola? Ci sono alimenti da preferire o da evitare? La tiroide è una ghiandola endocrina posizionata a livello del collo. Ha il compito di regolare il metabolismo. Inoltre, determina il flusso sanguigno diretto verso i vari organi del nostro corpo. Le cellule, grazie al sangue, ricevono ossigeno e nutrienti.
A seconda dello stato di funzionamento della tiroide, ciò può avvenire in maniera più o meno rapida. Quando la tiroide non funziona al meglio, si parla di ipertiroidismo o, molto più spesso, di ipotiroidismo.
Che differenza c’è tra ipertiroidismo e ipotiroidismo?
L’ipertiroidismo si manifesta quando nel sangue circola una quantità eccessiva di ormoni tiroidei. Tra le cause dell’ipertiroidismo troviamo il gozzo, l’adenoma tossico e il morbo di Basedow-Graves, ma anche alcune forme più comuni, come la tiroidite post partum. Tra i sintomi dell’ipertiroidismo troviamo perdita di peso, affaticamento, iperattività, irritabilità, apatia, depressione, pelle ingiallita e indebolimento. In alcuni casi possono manifestarsi anche nausea, vomito e dissenteria. In caso di ipertiroidismo si può intervenire attraverso la somministrazione di farmaci, con la chirurgia o con terapie a base di iodio.
Più diffuso dell’ipertiroidismo è l’ipotiroidismo. Si parla, in questo caso, di tiroide “stanca” e di metabolismo rallentato. A causa della scarsa presenza di iodio, il volume della tiroide aumenta e si forma il gozzo. Tra i sintomi dell’ipotiroidismo troviamo:
- difficoltà a dimagrire e tendenza ad ingrassare,
- capelli secchi e che tendono a cadere,
- unghie fragili,
- pelle secca e ruvida,
- pallore, stanchezza mattutina,
- depressione problemi di memoria.
Se i sintomi presenti sono numerosi, è bene sottoporsi ad un esame specifico per la tiroide, in modo da valutare la situazione.
Quant’è il fabbisogno giornaliero di iodio?
Come specificato anche dal ISS, la corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio che in media in una adulto è stimato in 150 mcg al giorno anche se esso varia in base al sesso e all’età, in particolare:
- Per una donna in età fertile è di 150 microgrammi che sale a 200 microgrammi durante la gravidanza e l’allattamento.
- Per un bambino è di 90 microgrammi,
- per un adolescente di 120,
- per un uomo adulto di 130 microgrammi.
La carenza nutrizionale di iodio costituisce uno dei più gravi problemi di salute pubblica secondo le stime dell’OMS e può interessare tutte le fasi della vita anche se in gravidanze e prima infanzia gli effetti possono essere più gravi.
Il problema della carenza di iodio è dato dalla presenza di questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile e spesso troppo scarsa rispetto ai fabbisogni umani. Lo iodio è contenuto soprattutto nel pesce di mare, nei crostacei, nei molluschi e nei prodotti caseari. Il contenuto di iodio è invece molto scarso nelle verdure e nella frutta. Per sopperire a tale carenza si consiglia l’uso quotidiano di sale iodato.
Rimedi naturali per stimolare la tiroide “stanca”
Se il problema è l’ipotiroidismo, potrebbe essere necessario risvegliare la tiroide. Come rimetterla in moto? Esistono alcuni alimenti e rimedi naturali utili per assicurarsi il fabbisogno giornaliero di iodio e per promuovere un buon funzionamento della tiroide, prevenendo futuri disagi. Ancora una volta, un ruolo importante è giocato dall’alimentazione. La tiroide è una ghiandola molto delicata. Per ogni tipo di trattamento, è necessario rivolgersi ad un esperto endocrinologo.
Fucus Vesiculosus
Si tratta di un’alga marina utilizzata per stimolare la produzione di ormoni tiroidei all’interno dei trattamenti fitoterapici. La sua presenza è frequente sulle coste dell’Atlantico e del Pacifico. Viene somministrato in gocce, sotto forma di tintura madre. Le dosi possono dipendere dal caso specifico.
Commiphora Mukul
Questo rimedio proviene dall’India e dalla medicina ayurvedica. È conosciuto anche come Guggul. Si utilizza in concomitanza con trattamenti fitoterapici a base di Fucus. Ha un effetto antinfiammatorio sulle articolazioni e sui vasi sanguigni. Stimola il metabolismo dei grassi e riduce il colesterolo. Si consiglia di assumerla sotto controllo medico in quanto potrebbe interferire proprio con gli ormoni tiroidei
Cibi da evitare
La dieta da seguire in caso di problemi alla tiroide, con particolare riferimento all’ipotiroidismo, può variare da persona a persona. In linea generale, le persone con ipotiroidismo dovrebbero evitare:
- il miglio,
- gli alimenti trasformati
- gli integratori come selenio e zinco, a meno che un operatore sanitario non abbia consigliato diversamente.
Cibi da mangiare con moderazione in quanto contengono goitrogeni o sono noti irritanti se consumati in grande quantità:
- Alimenti a base di soia (tofu, tempeh ecc)
- Pesche,
- pere
- fragole
- Bevande irritanti come caffè, tè verde e alcol
- i latticini, che possono rallentare il metabolismo. Inoltre, potrebbero essere stati ottenuti da latte di animali nutriti con la soia
Cibi da preferire con ipotiroidismo
Le persone con ipotiroidismo dovrebbero mirare a seguire una dieta a base di verdure, frutta e carni magre. Sono a basso contenuto di calorie e molto sazianti, il che può aiutare a prevenire l’aumento di peso. In generale, andrebbero preferiti i cibi vegetali ricchi di iodio, ma anche di selenio che riequilibrano la tiroide.
Cibi ricchi di iodio:
- spinaci (41 mcg),
- riso integrale (20 mcg),
- funghi freschi (18 mcg),
- bietole,
- carote e mele (8 mcg).
- È inoltre contenuto nelle alghe, negli asparagi, nell’aglio, nelle bietole e nei semi di sesamo.
Cibi ricchi di selenio
- uova intere: gran parte dello iodio e selenio si trova nel tuorlo, mentre gli albumi sono ricchi di proteine
- Pesce, soprattutto crostacei
- cereali e semi senza glutine
- i broccoli, ma solo cotti (come gli altri ortaggi appartenenti alla specie delle crocifere, assunti crudi possono rallentare le funzioni tiroidee. Alcune molecole presenti in questi vegetali possono infatti rallentare il metabolismo dello iodio, problema che si elimina però proprio grazie alla cottura.
- le rape.
- noce di cocco