Gli esperti avvertono che la terza settimana di settembre sarà la "settimana di punta" per chi soffre di asma e allergie, a causa dell’aumento dell'influenza e il conteggio dei pollini che raggiungono i massimi stagionali
Una combinazione di polline e l’inizio della stagione influenzale potrebbe rendere la terza settimana di settembre la peggiore dell’anno per chi soffre di allergie e asma.
Il periodo che va dal 18 e al 24 è spesso un momento in cui i medici segnalano un forte aumento delle visite legate ai sintomi di allergia e asma. Tanto che questo periodo si è guadagnato il titolo di “settimana di punta” tra gli esperti.
Il motivo? L’ambrosia, uno degli allergeni autunnali più comuni, raggiunge uno dei più alti conteggi di pollini dell’anno e, combinato con l’inizio della stagione influenzale e il ritorno a scuola, dà il via alla diffusione di malattie infettive.
L’Asthma and Allergy Foundation of America riferisce che gli episodi e gli attacchi di asma aumentano per tutto il mese di settembre poiché molteplici fattori si combinano.
Da metà a fine settembre, le erbacce hanno rilasciato in massa spore di polline nell’ambiente, causando problemi al 15% dei soggetti che soffrono di allergia.
Per le persone con asma questa situazione può peggiorare ulteriormente, poiché le loro vie aeree già limitate possono restringersi. Ciò può causare mancanza di respiro e innescare un attacco di asma nei casi più gravi.
Anche l’eruzione dell’influenza peggiorerà le cose; i casi della comune malattia respiratoria inizieranno a riprendersi nelle prossime settimane, a fine di settembre di solito inizia il primo aumento.
Sebbene raramente mortale, l’influenza comune è ancora spesso pericolosa per le persone con asma.
Può causare l’infiammazione delle vie aeree, che si restringono o addirittura si chiudono, scatenando i sintomi dell’asma.
Non dimentichiamo, inoltre, che a causa della pandemia di Covid-19, che ha interrotto la diffusione dell’influenza negli ultimi due anni, molti non hanno gli anticorpi necessari per combatterla così facilmente, portando a casi in aumento e infezioni più gravi.
Fonte: Asthma and Allergy Foundation of America
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