Cosa c’entra il tè verde con il problema dei denti sensibili? Ebbene alcuni ricercatori hanno sviluppato un materiale protettivo per la superficie dentale utilizzando un polifenolo presente nelle foglie di tè verde.
Cosa c’entra il tè verde con il problema dei denti sensibili? Ebbene alcuni ricercatori hanno sviluppato un materiale protettivo per la superficie dentale utilizzando un polifenolo presente nelle foglie di tè verde.
Per le persone con forte sensibilità ai denti, bere qualcosa di troppo caldo o troppo freddo provoca dolori acuti e spesso mal tollerati. Il motivo per cui si verifica questa sensibilità è che lo smalto protettivo sulla superficie del dente viene eroso, esponendo così lo strato di tessuto osseo successivo, detto dentina.
I trattamenti disponibili per chi soffre di sensibilità ai denti in alcuni casi risultano inefficaci. Un team di ricerca dell’università di Wuhan in Cina ha per questo voluto sperimentare le potenzialità dell’epigallocatechin-3-gallato (ECGC), il principio attivo più noto presente nel tè verde, nel proteggere i denti sensibili e valutare se riesca a farlo meglio di quanto è riuscito finora ad altri principi attivi.
I trattamenti attualmente disponibili si basano sull’occlusione o la chiusura delle microscopiche aperture che si sono create sui denti usando un materiale chiamato nanohydroxyapatite. Tuttavia, questo materiale non è abbastanza resistente né in grado di bloccare i batteri, in particolare lo streptococcus mutans che crea un biofilm sulla superficie dei denti e riesce quindi a penetrare con facilità generando carie (ecco perché chi ha i denti sensibili è anche maggiormente soggetto a carie).
La ricerca, pubblicata su ACS Applied Materials & Interfaces, si è proposta di realizzare un biomateriale versatile utilizzando il nanohydroxyapatite tradizionale a cui si è aggiunto però un ingrediente chiave: appunto l’epigallocatechin-3-gallato (ECGC), il polifenolo più attivo del tè verde. Gli scienziati hanno incapsulato questo mix in nanoparticelle di silice minerale (MSN) che hanno dimostrato di avere una resistenza unica all’acido che comporta le carie oltre a dimostrare una “forza meccanica superiore”.
Utilizzando una particolare tecnica, i ricercatori hanno testato la capacità del nuovo biomateriale di bloccare la formazione del biofilm che lo streptococcus mutans forma normalmente sulla superficie della dentina.
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I test hanno rivelato che il nuovo biomateriale ha bloccato con successo i microtubuli della dentina e ridotto la permeabilità. Inoltre, il materiale ha rilasciato EGCG continuamente per più di 96 ore rivelandosi anche resistente all’erosione e all’abrasione, nonché alla protezione contro il biofilm dello streptococco.
Tra le varie proprietà del tè verde, oggi abbiamo dunque scoperto che i suoi principi attivi possono essere anche alleati preziosi per i nostri denti.