Questa ragazza ha creato dalla barbabietola un filo di sutura che cambia colore quando una ferita chirurgica si infetta.
Questa ragazza ha creato dalla barbabietola un filo di sutura che cambia colore quando una ferita chirurgica si infetta
Cambia colore sfruttando il pH della pelle e previene l’insorgenza di complicate infezioni. Questa adolescente americana ha pensato al modo migliore per evitare rischi durante un intervento chirurgico partendo dagli ortaggi da radice. Sono proprio le barbabietole, infatti, a fornire la tintura perfetta per la sua invenzione: un filo di sutura che cambia colore, dal rosso vivo al viola scuro, quando una ferita chirurgica si infetta.
Questa è stata l’intuizione di Dasia Taylor che, racconta lo Smithsonian Magazine, ha spremuto circa tre dozzine di barbabietole negli ultimi 18 mesi per arrivare a una soluzione: le tinte con succo di barbabietola passando dal rosso al viola possono “avvisare” quando i livelli di pH della pelle, in genere al 5, subiscono un picco a causa di un’infezione. C’è infatti un piccolo ma importantissimo dettaglio quando si parla di infezioni: la nostra pelle ha normalmente un pH di 5, ma quando c’è un’infezione il pH in una ferita sale a 8-9. Ecco, è in quel momento che il il filo di sutura “intelligente” svolge il suo lavoro di sentinella.
La studentessa diciassettenne della Iowa City West High School di Iowa City ha iniziato a lavorare al progetto nell’ottobre del 2019. Mentre sviluppava le sue suture, ha ottenuto premi in diverse fiere regionali della scienza e poi, a gennaio, Dasia è stata nominata tra i 40 finalisti del Regeneron Science Talent Search, il più antico e prestigioso concorso di scienze e matematica per studenti delle scuole superiori del Paese.
“Volevo creare suture che cambiassero colore quando una ferita si infetta. Dal momento che potrebbero essere molto utili alle persone nei paesi in via di sviluppo”. In media, di fatto, l’11% delle ferite chirurgiche sviluppa un’infezione nei Paesi a basso e medio reddito, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, rispetto al 2-4% degli interventi chirurgici negli Stati Uniti.
In questo modo, Dasia ha iniziato a cercare un indicatore naturale che avesse la capacità di mutare colore quando si verificano cambiamenti di acidità, in modo che funga da allarme. E così, combinando il cambiamento di colore usando un indicatore naturale e il pH della guarigione della ferita, ha scoperto che le barbabietole erano una buona scelta.
Le infezioni dopo il taglio cesareo hanno attirato particolarmente l’attenzione della giovane. In alcune nazioni africane, fino al 20% delle donne che partoriscono con taglio cesareo sviluppano infezioni. La ricerca ha anche dimostrato che i centri sanitari in Sierra Leone, Repubblica Democratica del Congo e Burundi hanno tassi di infezione simili o inferiori, tra il 2 e il 10% dopo i cesarei rispetto agli Stati Uniti, dove i tassi variano dall’8 al 10%.
“Ho svolto molto lavoro sull’equità razziale nella mia comunità, sono stato un oratore ospite in diverse conferenze – conclude la Taylor. Quindi, quando mi è stata presentata questa opportunità di fare ricerca, non ho potuto fare a meno di farlo con un obiettivo di equità“.
Dasia ha ottenuto anche un’altra importante vittoria. Questo mese ha visto il suo progetto inserito nel Junior Sciences and Humanities Symposium, una competizione sponsorizzata da Esercito, Marina e Aeronautica ed è a tutt’oggi l’unica studentessa di colore.
Fonti: Society for Science / Smithsonian Magazine
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