Un nuovo studio ha individuato come agiscono i recettori olfattivi, e perché alcune persone percepiscono cattivi odori mentre altre risultano essere meno sensibili.
L’odore del corpo, così come la puzza di sudore, è spesso difficile da ignorare, ma alcuni scienziati hanno fatto luce su come i nostri nasi riescono a captare il fetore. Mentre profumi diversi possono essere altamente evocativi, solo una frazione dei nostri circa 400 recettori degli odori ha dimostrato di essere coinvolta nella percezione di odori specifici, ecco perché alcune persone risultano essere più sensibili verso determinati profumi. (Leggi anche: Puzza spia della salute: 5 cattivi odori del corpo che non dovresti sottovalutare)
Lo studio
Secondo gli studiosi ancora non si conosce il modo di agire dei recettori olfattivi, e come interagiscono tra loro per codificare le percezioni olfattive. Tra quelli che sono stati scoperti ci sono i recettori legati alla percezione del cis-3-esen-1-olo, una sostanza chimica che odora di erba appena tagliata, e l’androstenone, un ormone steroideo che odora di urina e legno di sandalo, oppure è inodore a seconda del patrimonio genetico del singolo individuo.
Ora gli scienziati hanno scoperto un recettore dell’odore legato alla percezione dell’odore corporeo, e un altro legato alla percezione di un odore muschiato. Il nuovo studio ha coinvolto 1.000 cinesi Han che hanno dovuto valutare l’intensità e la gradevolezza di 10 odori su una scala di 100 punti.
Tra gli odori c’era il galaxolide, un muschio sintetico, e 3M2H, una delle circa 120 sostanze chimiche che compongono l’odore corporeo. Il team ha quindi combinato i risultati con un’analisi dell’intero genoma di ciascun partecipante.
I risultati hanno confermato le associazioni, precedentemente scoperte, tra la percezione, inclusa l’intensità, e le varianti genetiche per specifici recettori degli odori per tre su quattro dei profumi, incluso l’androstenone. Il team, tuttavia, ha anche trovato varianti genetiche legate alla percezione dell’odore muschiato di galaxolide e 3M2H, consentendo loro di identificare per la prima volta i recettori degli odori coinvolti nel rilevamento di questi profumi negli esseri umani.
Secondo i risultati molti partecipanti, con due copie di una particolare variante genetica per un recettore dell’odore, non erano in grado di annusare il galaxolide, suggerendo che solo un singolo recettore era coinvolto nella sua rilevazione. Questi risultati potrebbero, almeno in teoria, avere applicazioni pratiche nello sviluppo di prodotti per l’igiene personale, ad esempio nel bloccare la percezione dei cattivi odori.
In conclusione, lo studio ha fornito una base scientifica secondo cui alcune persone per genetica risultano più sensibili a determinati odori, e questo può influenzare se l’odore sembra gradevole o sgradevole.
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Fonte: Plos Genetics
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