La Francia va verso divieti sempre più severi sul fumo: sarà proibito fumare in moltissimi luoghi pubblici e i prezzi delle sigarette schizzeranno alle stelle
In Francia, i fumatori dovranno affrontare tempi difficili a seguito delle nuove restrizioni annunciate dal ministro della Salute, Aurélien Rousseau, nel contesto del programma nazionale di lotta al tabagismo appena annunciato.
Si agirà su più fronti. Da una parte la stretta includerà l’estensione degli spazi in cui non si potrà fumare, andando ad impedire le sigarette in tutte le spiagge, nei giardini pubblici, nei boschi e nei dintorni di luoghi pubblici, in particolare delle scuole. Rousseau ha dichiarato che il divieto di fumo diventerà la norma, con oltre 7.200 spazi già vietati in più di 73 dipartimenti.
Dall’altra, una delle novità più significative riguarda l’incremento del prezzo del pacchetto di sigarette, che raggiungerà almeno 13 euro nel 2026, con un primo aumento a 12 euro nel 2025 al fine di scoraggiare le persone a fumare.
Del resto, come ha fatto sapere il ministro, l’aumento dei prezzi del tabacco è considerato la misura più efficace secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e a detta di studi indipendenti sull’argomento.
Le misure contro il fumo non sono finite qui
A queste misure che stanno facendo scalpore se ne aggiungono altre non meno importanti. Saranno infatti previste azioni mirate per sostenere attivamente i fumatori che vorranno smettere con il tabagismo tra cui prescrizioni di sostituti della nicotina, supporto individualizzato.
In più saranno supportati i tabaccai nella trasformazione della loro professione, al fine di ridurre la loro dipendenza dai redditi legati al tabacco. Infine verranno messe al bando le sigarette monouso usa e getta, i cosiddetti “puff”, e sono in corso lavori per limitare gli aromi consentiti nei prodotti da svapo.
Il motivo principale di questo cambio di rotta risiede nel fatto che il consumo di tabacco rimane la principale causa di morte prevenibile nel Paese, con 75.000 decessi ogni anno. Nonostante questo, ancora 12 milioni di francesi (ovvero un quarto della popolazione adulta) fumano.
Rousseau ha fatto sapere quali sono gli obiettivi:
Ho fatto della prevenzione la mia priorità. Questo programma è uno dei principali elementi costitutivi della realizzazione di questo impegno. È una scelta di salute pubblica. Una decisione di ordine pubblico. Una decisione ben ponderata perché ha un impatto diretto sulla vita dei nostri concittadini. Se, nel giro di pochi anni, la terribile cifra di 200 decessi al giorno legati al tabacco è diminuita di 10, 20 o 50, allora è stata una buona decisione.
Questa iniziativa rientra in un contesto più ampio, con altri paesi come il Regno Unito che stanno esplorando leggi anti-fumo più severe. Nel settembre scorso, infatti, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha proposto una delle leggi anti-fumo più rigorose al mondo, che potrebbe persino vietare l’acquisto di sigarette a partire dalla prossima generazione.
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Fonte: Ministero della Salute e della Prevenzione
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