Lo stress ha fra le sue conseguenze anche l'aumento della pressione all'interno dell'occhio, e questo può portare allo sviluppo di gravi patologie - come ad esempio il glaucoma
Un proverbio dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima ma, secondo questo nuovo studio, anche della nostra salute psicofisica. Un team di ricercatori dell’Università della California Irvine School of Medicine ha infatti osservato una correlazione fra stress e invecchiamento oculare, le cui conseguenze possono essere anche piuttosto gravi per la salute dell’intero organismo.
L’invecchiamento oculare, infatti, è un fattore importante nella morte delle cellule gangliari della retina e nell’insorgenza del glaucoma, una patologia che colpisce il nervo ottico e che, se non diagnosticata e trattata tempestivamente, può portare addirittura alla cecità.
L’invecchiamento è un processo naturale, che colpisce tutte le cellule del nostro organismo con l’avanzare dell’età. Tuttavia, lo stress è un fattore che gioca un ruolo molto importante nell’accelerazione dei processi di invecchiamento a tutti i livelli, e che può portare a conseguenze molto gravi per la nostra salute.
Leggi anche: Queste sono le due migliori armi contro lo stress (non le trovi in farmacia, ma nella tua dispensa)
Uno dei fattori maggiormente riconducibili allo stress oculare è l’aumento della pressione all’interno dell’occhio: essa attiva nel nostro muscolo visivo risposte simili a quelle innescate dai naturali processi di invecchiamento, fra cui l’attivazione dell’infiammazione e della senescenza. In pratica, un occhio stressato subisce un processo di invecchiamento accelerato.
La pressione intraoculare (PIO) segue un ritmo circadiano che rispecchia il nostro ciclo sonno-veglia. Negli individui sani, essa oscilla tipicamente tra i 12 e i 21 mmHg e tende ad essere più alta durante la notte nelle persone stressate.
A causa dei suoi livelli non costanti, una singola misurazione della PIO spesso non basta per caratterizzare la patologia e il conseguente rischio di progressione della malattia nei pazienti affetti da glaucoma. Sono necessarie infatti diverse misurazioni della PIO, effettuate di giorno e di notte e in un lungo periodo di tempo, per riuscire a diagnosticare la progressione del glaucoma.
Tuttavia, come dimostrato da questo studio, sono proprio le repentine e frequenti fluttuazioni della PIO a essere direttamente responsabili dell’invecchiamento dei tessuti oculari e, di conseguenza, dello sviluppo di patologie come il glaucoma.
Il nostro lavoro sottolinea l’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione – afferma Dorota Skowronska-Krawczyk, ricercatrice presso l’Università della California, Irvine School of Medicine. – I risultati raggiunti con lo studio suggeriscono che i cambiamenti a livello di cromatina vengono acquisiti in modo cumulativo, a seguito di diversi casi di stress. Questo ci offre una finestra di opportunità per la prevenzione della perdita della vista, se e quando la malattia viene riconosciuta precocemente.
A causa dell’aumento dell’invecchiamento della popolazione in tutto il mondo, nonché dell’aumento dei livelli di stress legati allo stile di vita, le stime attuali mostrano che il numero di persone affette da glaucoma (di età compresa tra 40 e 80 anni) aumenterà a oltre 110 milioni nel 2040.
Purtroppo, secondo i dati forniti dal World Economic Forum, il 99% della popolazione mondiale che attualmente soffre di problemi agli occhi vive in luoghi del mondo dove l’accesso alle cure è molto difficile e costoso. Questo vuol dire che non potrà ricevere visite specialistiche o trattamenti clinici fondamentali per scongiurare il rischio di cecità.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Aging Cell
Ti consigliamo anche: