Imputiamo stanchezza e affaticamento al caldo insopportabile di queste settimane, ma se dietro ci fosse qualche patologia più grave? La spossatezza potrebbe dirci molto di più sul nostro stato di salute
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Le temperature record che stiamo vivendo in queste settimane possono essere causa della stanchezza e del senso di spossatezza che molti di noi provano: il caldo eccessivo ci porta a dormire male e durante il giorno siamo fiacchi e poco reattivi; le frequenti sudate ci fanno perdere liquidi e sali minerali, provocando un senso di spossatezza generale; infine, vivere a una temperatura troppo alta provoca difficoltà a concentrarsi e, di conseguenza, frustrazione e insofferenza.
Ma dietro il senso di fatica e stanchezza potrebbe non esserci solo il caldo. Esistono infatti condizioni cliniche, più o meno gravi, che possono farci sentire fiacchi e spossati e intaccare così la nostra produttività. Vediamo insieme quali sono e come possiamo contrastarle.
Intanto ricordiamo che, se il senso di affaticamento dovesse estendersi per settimane senza che vi sia un miglioramento – nemmeno se siamo al fresco, assumiamo integratori o curiamo la nostra alimentazione, meglio parlarne con il proprio medico.
Anemia
L’anemia, ovvero la carenza di ferro nel sangue, è una condizione altamente invalidante, che può farci sentire stanchi e spossati: il ferro produce globuli rossi e, senza un numero sufficiente di globuli rossi nel sangue, i nostri organi non ricevono ossigeno sufficiente per funzionare correttamente.
La carenza di ferro colpisce soprattutto nelle donne giovani e fertili, che perdono sangue con le mestruazioni, meno gli uomini. Oltre alla stanchezza, altri sintomi dell’anemia sono il pallore, le palpitazioni cardiache, l’affanno.
Potrebbe essere necessario integrare il ferro sotto forma di medicinale (esistono soluzioni in compresse o pasticche effervescenti, facilmente reperibili in farmacia), ma molto può fare anche una alimentazione ricca di legumi (soprattutto lenticchie e fagioli), verdure a foglia verde (come gli spinaci) e cereali integrali. In ogni caso, il medico di famiglia saprà indicare il trattamento o la dieta più adatti a curare la carenza.
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Apnea notturna
L’apnea notturna è una patologia cronica che comporta un restringimento parziale o totale dei tratti respiratori mentre si dorme: in questa condizione, i polmoni non ricevono aria e i movimenti respiratori si fermano – con la conseguenza di un abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue (nonché di un forte russamento che può dare fastidio a chi dorme accanto a noi).
L’apnea notturna può provocare bruschi risvegli che si ripetono più volte durante la notte. Ciò, ovviamente, mina la qualità del sonno e ci rende stanchi e affaticati durante il giorno. Si tratta di una condizione clinica che occorre soprattutto negli uomini di mezza età e nelle persone in sovrappeso.
Depressione
Quando si è depressi, non è raro sentirsi prosciugati delle energie vitali e non avere neanche la forza di alzarsi dal letto. Si tratta, in questo caso, di una stanchezza psicologica, ma non meno invalidante, a cui si associano sentimenti di disperazione, ansia, dolori e indolenzimenti, scarso desiderio sessuale.
La depressione influenza profondamente i ritmi del sonno di chi ne soffre: non è raro quindi soffrire di insonnia o al contrario sentire sempre il bisogno di dormire (bisogno connesso a un umore molto negativo) quando si è depressi. In entrambi gli eccessi consigliamo di parlarne con il proprio medico di base.
Diabete
Un senso di stanchezza anomalo potrebbe essere anche spia del diabete – soprattutto se connesso a sete eccessiva, necessità di andare in bagno più spesso del normale, perdita di peso senza motivo apparente. In questo caso, basta sottoporsi un controllo della glicemia che si può effettuare in farmacia o attraverso un normale prelievo di sangue.
Ipotiroidismo
Una disfunzione a livello tiroideo potrebbe essere causa latente del nostro senso di stanchezza. L’ipotiroidismo si manifesta lentamente attraverso senso di affaticamento, aumento di peso non giustificato da eccessi nell’alimentazione, dolori e indolenzimenti muscolari.
Anche in questo caso, un semplice esame del sangue limitato ai livelli ormonali può essere rivelatore della eventuale presenza della patologia. Qualora i valori uscissero fuori regola, è bene consultare un endocrinologo, che saprà consigliare la terapia ormonale sostitutiva più adatta a compensare lo squilibrio ormonale.
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Sindrome da fatica cronica
Malattia rara e poco conosciuta, la sindrome da fatica cronica (Chronic Fatige Syndorme, abbreviata in CFS) è una patologia che ha come sintomo più lampante un senso di stanchezza prolungato e addirittura debilitante.
A soffrire di questa patologia sono soprattutto le donne giovani (di età compresa fra i 20 e i 40 anni), che lamentano una fatica disumana la quale incide profondamente sull’attività fisica, sulla vita intellettuale e sulle relazioni personali, pregiudicandole fortemente.
Se si soffre di stanchezza e spossatezza già da alcuni mesi, meglio consultare il proprio medico e spiegare la situazione: un professionista saprà effettuare una corretta diagnosi e valutare il trattamento medico più adeguato – generalmente si tratta di antidolorifici e integratori che alleviano i sintomi del disturbo, poiché non esistono cure specifiche per questa malattia.
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