Trovati ftalati e COV negli assorbenti intimi: nuovo studio indiano mette in allerta sulle tossine cancerogene

Un nuovo studio indipendente mette in luce la tossicità degli assorbenti usa e getta comunemente usati dalle donne durante le mestruazioni: contengono infatti sostanza tossiche, irritanti e interferenti endocrini molto pericolosi (ma ancora legali)

Malgrado vi siano numerose alternative più ecologiche e sostenibili, moltissime donne continuano a utilizzare i tradizionali assorbenti in plastica durante il ciclo mestruale. Tuttavia, l’uso di questi dispositivi igienici non rappresenta un pericolo solo per la natura (un solo assorbente impiega fino a 450 anni per degradarsi nell’ambiente), ma anche per la salute delle donne.

Un recente studio, condotto dalla ONG ambientalista indiana Toxics Link, dimostra che gli assorbenti comunemente disponibili sul mercato indiano contengono sostanze chimiche tossiche e potenzialmente cancerogene, come ftalati e composti organici volatili (COV).

Queste sostanze, presenti negli assorbenti delle marche più vendute, sono responsabili di irritazioni cutanee e reazioni allergiche. Ma non solo: gli ftalati sono noti per essere possibili interferenti endocrini e connessi all’insorgenza di malattie croniche quali diabete e ipertensione, nonché di forme tumorali.

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Lo studio ha coinvolto 10 marche di assorbenti femminili – non solo i tradizionali assorbenti in plastica, ma anche quelli “organici”, spesso preferiti perché considerati più sostenibili dal punto di vista ambientale.

In tutti gli assorbenti testati sono state trovate, seppur con concentrazioni diverse, tracce di ben 12 tipi diversi di ftalati (DIBP, DBP, DINP, DIDP, DMP, DEP, BBP, DNOP, DEHP, DHP, DIPP, DPP) e di composti organici volatili.

Gli ftalati sono sostanze chimiche plastificanti: malgrado esistano numerosi studi che ne attestano la pericolosità, essi non sono stanti ancora banditi e vengono utilizzati senza alcun controllo. Nel campo degli assorbenti intimi, vengono aggiunti per rendere il cuscinetto assorbente più morbido a contatto con la pelle e più elastico, garantendo così maggiore protezione a chi lo indossa.

Purtroppo però, vengono rilasciati dall’assorbente e finiscono a diretto contatto con la pelle – in particolare con i tessuti vaginali, più esposti e permeabili alle sostanze chimiche. Secondo i risultati del report, in due degli assorbenti oggetto dell’indagine la concentrazione totale di ftalati raggiungeva i 19.600 microgrammi per kg – una cifra elevatissima.

I composti organici volatili, invece, sono utilizzati per aggiungere una profumazione agli assorbenti ma la loro presenza può causare reazioni allergiche e irritazioni a livello vaginale. Insomma, anche se non si tratta di sostanze potenzialmente cancerogene, sono comunque pericolose per la nostra salute.

Gli autori dello studio sostengono che esistono alternative all’uso di ftalati con le quali continuare a produrre assorbenti usa e getta, che possano essere più sostenibili per l’ambiente e più sicuri per la salute delle donne. Tuttavia, poiché mancano i controlli e le alternative sono più costose, gli ftalati continuano a essere utilizzati in molti ambiti per la produzione di prodotti diversi.

Una soluzione a questa minaccia per la salute delle donne esiste: smettere di comprare assorbenti usa e getta in plastica, preferendo soluzioni più sicure con un impatto ambientale minore – come per esempio assorbenti lavabili, coppetta mestruale, slip assorbenti.

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Fonte: Toxics Link

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