La durata del sonno notturno influisce sui nostri geni e sul nostro Dna. Una sola settimana di riposo notturno insufficiente – stimato per una durata inferiore alle sei ore per notte – può provocare un impatto tale sui nostri geni da incrementare il nostro rischio di incorrere in patologie legate allo stress, all’infiammazione ed al funzionamento delle difese immunitarie.
Dormire poco altera il DNA: la durata del sonno notturno influisce sui nostri geni. Una sola settimana di riposo notturno insufficiente – stimato per una durata inferiore alle sei ore per notte – può provocare un impatto tale sui nostri geni da incrementare il nostro rischio di incorrere in patologie legate allo stress, all’infiammazione ed al funzionamento delle difese immunitarie.
La carenza di sonno e di riposo è stata valutata come negativa da parte degli esperti della University of Surrey. I risultati della ricerca condotta in proposito sono stati pubblicati tra le pagine della rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences”. Da essa è emerso come un riposo notturno inferiore a sei ore possa essere associato a risvolti negativi per la salute.
Tra di essi sono stati individuati obesità, diabete, disturbi cardiovascolari, oltre a problemi cognitivi e di mantenimento del livello di attenzione. Gli esperimenti in merito sono stati condotti su di un gruppo di volontari, ai quali per una settimana è stato richiesto di dormire meno di sei ore per notte, in modo tale da poter valutare l’impatto di un riposo insufficiente sulla loro salute.
I ricercatori si sono in seguito occupati di analizzare l’Rna dei pazienti e di valutare l’impatto sui geni dello scarso riposo. Dalle loro osservazioni è emerso come una riduzione del periodo di tempo da dedicare al riposo notturno possa interferire con le capacità di mantenimento dell’attenzione e di affrontare al meglio la vita quotidiana durante il giorno.
Sarebbero più di 700 i geni mandati in tilt a causa dello scarso riposo notturno, secondo quanto evidenziato da parte dei ricercatori britannici. A causa del sonno ridotto, l’attività dei geni appare più debole, in particolare per quanto concerne il controllo del cuore e della circolazione sanguigna, ma anche del metabolismo, oltre che del senso di fame e di sazietà.
Marta Albè
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