Schiacciare un pisolino fa bene al cuore: una ricerca dell’Asklepieion General Hospital (Voula, Grecia) indica che le persone abituate al sonnellino pomeridiano hanno maggiori probabilità di contenere le pressione arteriosa, rispetto a chi non ne approfitta mai. Con ripercussioni positive sullo stato di salute di tutto l’apparato cardiocircolatorio
Schiacciare un pisolino fa bene al cuore: una ricerca dell’Asklepieion General Hospital (Voula, Grecia) indica che le persone abituate al sonnellino pomeridiano hanno maggiori probabilità di contenere le pressione arteriosa, rispetto a chi non ne approfitta mai, con ripercussioni positive sullo stato di salute di tutto l’apparato cardiocircolatorio.
Fare un pisolino durante il giorno non è solo un “lusso”, a quanto pare è un’utilissima pratica che rafforza il cuore (oltre che la mente): la pressione arteriosa cala infatti in media di 5 mmHg, abbassamento analogo a quello indotto da altre tecniche o farmaci studiati appositamente. Inoltre, per ogni 60 minuti di sonno intorno a mezzogiorno, la pressione arteriosa sistolica media di 24 ore è risultata più bassa di 3 mmHg.
Lo studio è stato condotto su 212 persone con una pressione arteriosa media di 129,9 mmHg, di età intorno ai 62 anni, una lieve prevalenza di donne e con una percentuale di fumatori e/o affetti da diabete di tipo 2 pari a circa il 25% (un volontario su 4), divisi in due gruppi, uno facente pisolino e l’altro evitandolo accuratamente (ma con fattori di rischio per malattie cardiache simili).
I ricercatori hanno valutato e registrato la pressione arteriosa per 24 ore consecutive, il tempo del pisolino, la cui durata media era di 49 minuti, le abitudini di vita (ad esempio alcol, consumo di caffè e sale, livelli di attività fisica) e la velocità della cosiddetta onda sfigmica, una misura della rigidità delle arterie.
“Il sonnellino di mezzogiorno sembra abbassare i livelli di pressione sanguigna come succede assumendo stili di vita più sani – spiega Manolis Kallistratos, coautore dello studio – Ad esempio, la riduzione di sale e alcol può abbassare i livelli di pressione sanguigna da 3 a 5 mmHg […] e una terapia antiipertensiva a basso dosaggio abbassa in media livelli di pressione sanguigna di 5-7 mmHg”. Ne più né meno di quanto fa un bel sonnellino dopo pranzo.
E il sonno notturno non c’entra: i pazienti, infatti, hanno mostrato tassi di pressione sanguigna simili durante la notte, il che significa che eventuali riduzioni della pressione arteriosa potrebbero essere legate al sonnellino diurno.
Sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare questi risultati che non sono stati ancora pubblicati su alcuna rivista soggetta a revisione scientifica ma che confermano altri precedenti studi. L’American College of Cardiology ha comunque accettato di far presentare i risultati agli autori, considerandoli più che promettenti.
Buon sonnellino a tutti dunque, ammesso di avere il tempo di poterlo fare.
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Roberta De Carolis