La resistenza agli antibiotici è un problema a livello mondiale, per questo gli studiosi sono sempre alla ricerca di nuovi composti efficaci. Oggi, una recente ricerca ha individuato all'interno delle patate un nuovo antibiotico e antimicotico derivato dalla molecola di solanimicina
La crescente minaccia della resistenza antimicrobica ha portato i ricercatori a cercare nuovi composti in grado di combattere batteri e funghi patogeni.
Per questo un team multinazionale di ricercatori e microbiologi dell’Università di Cambridge e del Consejo Superior de Investigaciones Científicas di Granada, ha rivelato la scoperta di un nuovo antibiotico e antimicotico derivato dalla molecola di solanimicina.
Il composto, inizialmente isolato da un batterio patogeno che infetta le patate, sembra essere prodotto da un ampio spettro di batteri fitopatogeni correlati.
Secondo i ricercatori, la solanimicina agisce contro un’ampia gamma di funghi noti per infettare e devastare le colture agricole.
Negli studi di laboratorio, il composto ha agito anche contro la Candida albicans, un fungo che si trova naturalmente nel corpo e che può causare infezioni pericolose. I risultati suggeriscono che la solanimicina e i composti correlati potrebbero essere utili sia in ambito agricolo sia clinico.
Rita Monson, Ph.D. dell’Università di Cambridge, che ha co-diretto lo studio, ha affermato che:
La nuova scoperta suggerisce che i microrganismi di origine vegetale meritano un’occhiata più da vicino, soprattutto perché le colture sviluppano resistenza ai trattamenti esistenti. Dobbiamo guardare in modo più espansivo a molte più popolazioni microbiche a nostra disposizione.
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Lo studio
Il batterio patogeno della patata Dickeya solani, che produce solanimicina, è stato identificato per la prima volta più di 15 anni fa e i ricercatori hanno iniziato a studiare il suo potenziale antibiotico circa un decennio fa.
La solanimicina non è il primo antibiotico scoperto dal microbo; in un lavoro precedente, i ricercatori hanno scoperto che D. solani produce un antibiotico chiamato oocydin A, che è altamente attivo contro più patogeni delle piante fungine.
I ricercatori hanno scoperto che un ambiente a pH acido, come quello presente in una patata, attiva anche il cluster genico della solanimicina secondo un meccanismo protettivo intelligente.
Monson ha detto che i ricercatori hanno iniziato a collaborare con diversi chimici, con l’obiettivo di riuscire a saperne di più sulla struttura molecolare della solanimicina e capire meglio come funziona.
I passi futuri si concentrano sul tentativo di utilizzare questo antibiotico e antimicotico per la protezione delle piante.
Il team di ricerca vede la scoperta come un segno incoraggiante che i patogeni vegetali, come D. solani, potrebbero essere indotti a produrre composti che possono essere utilizzati contro le malattie delle piante e, al tempo stesso, delle persone.
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Fonte: ASM Journal
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