Smog, il killer silenzioso che uccide 68mila italiani l’anno, medici e ricercatori uniti per limitare i decessi

Nel nostro Paese c'è un'epidemia silente che stiamo continuando a sottovalutare; è quella provocata dallo smog, che ogni anno miete quasi 70mila vittime. Adesso la nuova campagna One Healthon, promossa da un team di medici ed esperti, sta provando a rendere la popolazione più consapevole di questa grave minaccia

Polmoniti, tumori, bronchiti. Queste sono soltato alcuni dei pesanti “effetti collaterali” dell’inquinamento atmosferico in cui siamo immersi giornalmente, ma l’elenco sarebbe molto più lungo. Lo smog uccide e non è affatto solo un modo di dire. Annualmente miete – in modo subdolo e silenzioso – 68mila italiani. Un dato impressionante, che dovrebbe spingerci a cambiare drasticamente abitudini, riducendo le emissioni inquinanti.

Nel nostro Paese quella legata allo smog è ormai un’emergenza cronica, in particolare in alcune aree. Nelle grandi città settentrionali – come Milano, Torino e Padova – i  livelli di polveri sottili sono fra i più alti di tutto il Vecchio Continente, come rivelato da un recente report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Da codice rosso i centri urbani della Pianura Padana, ma il quadro non è tanto più roseo in città del Centro Italia come Roma.

A pagare il prezzo più alto di questa situazione critica sono soprattutto i bambini e i soggetti più vulnerabili. Se associato ad altri fattori, come la dipendenza dal fumo, sedentarietà e altri comportamenti poco sani, il mix può essere davvero letale.

Gli ultimi dati disponibili, aggiunge Giuseppe Quintavalle, direttore generale del Policlinico Tor Vergata di Roma e referente rapporti istituzionali del progetto, “ci indicano come alcuni comportamenti scorretti e pericolosi siano ancora troppo diffusi.

In Italia un adulto su cinque fuma regolarmente mentre oltre il 40% è in sovrappeso o francamente obeso.– ricorda Giuseppe Quintavalle, direttore generale del Policlinico Tor Vergata di Roma – Anche i dati relativi all’inquinamento non sono incoraggianti e, in particolare, alcune zone del Paese risultano tra le più contaminate del Vecchio continente. Tutto ciò ha delle conseguenze importanti sull’intero sistema socio-sanitario che deve affrontare malattie e decessi che potrebbero invece essere evitati.

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La campagna “One Healthon: la rete della salute” per un cambio di direzione

Per mettere un freno all’epidemia provocata dall’inquinamento ambientale in Italia quest’anno è stata lanciata la campanga di sensibilizzazione ‘One Healthon: la rete della salute’. A promuoverla un comitato scientifico strategico, formato da medici, ricercatori ed esperti, fra cui anche il dottor Quintavalle.

L’obiettivo di questa importante iniziativa (che si può sostenere fino al 24 settembre donando al 45598, con Sms o chiamando da rete fissa) è innanzitutto quello di tutelare la salute dei cittadini ricordando loro che questo è strettamente interconnesso all’ambiente in cui vivono. Al fine di accrescere la consapevolezza e spingere ad un cambio di passo la campagna prevede una serie di interessanti eventi (sia online che itineranti) di divulgazione e incentrati sulla prevenzione.

In questi primi mesi di attività progettuale abbiamo già effettuato oltre 3.000 visite gratuite di screening alla cittadinanza e promosso una nuova cultura del benessere attraverso webinar informativi. – racconta Rossana Berardi, docente di oncologia medica all’Università Politecnica delle Marche e coordinatrice della campagna – Sono state condotte anche iniziative locali in presenza nelle Marche e in Calabria e sono in cantiere eventi simili in altre Regioni.

Il nostro è dunque un progetto in forte crescita, ogni giorno, grazie al contributo di tanti specialisti che dedicano la loro professionalità allo sviluppo dello stesso.

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Fonti: One Healthon/Adnkronos

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