Smartwatch: meglio non usare nessun tracking per il fitness se rientri in queste categorie di persone, lo studio

Una recente ricerca ha valutato la sicurezza degli smartwatch e altri dispositivi indossabili per il fitness, rilevando che possono interferire con i dispositivi impiantabili cardiaci

Negli ultimi anni, i dispositivi indossabili come smartwatch e anelli, così come le bilance intelligenti, sono diventati onnipresenti. Un vero e proprio must-have per chi è attento alla salute per auto-monitorare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e altri parametri.

Nonostante gli ovvi vantaggi, alcuni tracker per il fitness e il benessere potrebbero anche comportare seri rischi per alcune categorie di persone, ossia quelle con dispositivi elettronici impiantabili cardiaci (CIED) come pacemaker, defibrillatori cardioverter impiantabili (ICD) e dispositivi per la terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT): questo è quanto riporta un nuovo studio pubblicato in Heart Rhythm.

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Lo studio

I ricercatori hanno valutato il funzionamento dei dispositivi CRT di tre produttori leader, durante l’applicazione della corrente elettrica utilizzata durante il rilevamento della bioimpedenza.

Il rilevamento della bioimpedenza è una tecnologia che emette una corrente di elettricità molto piccola e impercettibile (misurata in microampere) nel corpo. Questa scorre attraverso il corpo e la risposta viene misurata dal sensore per determinare la composizione corporea della persona (cioè la massa muscolare e la massa grassa), il livello di stress o i segni vitali, come la frequenza respiratoria.

I ricercatori hanno sottolineato che i risultati, determinati attraverso attente simulazioni e test da banco, non trasmettono un rischio immediato o chiaro ai pazienti che indossano i tracker, ma ha osservato che i diversi livelli emessi potrebbero causare interruzioni della stimolazione o shock cardiaci.

L’interazione tra gli elettrodomestici generici, e più recentemente gli smartphone, con i CIED è stata oggetto di studio all’interno della comunità scientifica negli ultimi anni. Quasi tutti, se non tutti, i dispositivi cardiaci impiantabili avvertono già i pazienti della potenziale interferenza con una varietà di dispositivi elettronici a causa dei campi magnetici, ad esempio portando un telefono cellulare nel taschino della giacca vicino a un pacemaker.

La nostra ricerca è la prima a studiare i dispositivi che utilizzano la tecnologia di rilevamento della bioimpedenza e a scoprire potenziali problemi di interferenza. Dobbiamo testare su una più ampia coorte di dispositivi e su pazienti con questi dispositivi.

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Fonte: HEART Rhytm

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