Tutto quello che c'è da sapere sulla sindrome di Tourette, il disturbo neurologico - noto come la "malattia dei tic" - che può essere diagnosticato già durante l'infanzia
Indice
Se ne parla ancora poco, ma in realtà la sindrome di Tourette è più diffusa di quanto si pensi: questo disturbo neurologico, infatti, affligge circa una persona su 100 nel mondo. Negli ultimi anni anni sono stati diversi i personaggi famosi, fra cui l’attore romano Alessandro Borghi, che hanno raccontato di soffrirne, accendendo i riflettori su questa problematica. Ma che significa convivere con la sindrome di Tourette? A raccontarlo proprio qualche giorno fa è stata la cantautrice statunitense Billie Eilish, mentre era ospita nel programma Netlfix My Next Guest Needs No Introduction, condotto da David Letterman.
“Se mi riprendi abbastanza a lungo, noterai molti tic. Durante il giorno muovo costantemente le orecchie avanti e indietro, alzo le sopracciglia e schiocco la mandibola, contraggo il braccio, contraggo i muscoli – ha svelato l’artista 20enne, parlando per la prima volta del disturbo neurologico, che le è stato diagnosticato quando aveva 11 anni.
Questa situazione in alcuni casi può diventare estenuante e fonte di stress per la cantante, che deve fare i conti con reazioni poco piacevoli da parte degli altri.
“Solitamente la gente reagisce ridendo perché pensano che stia cercando di essere divertente. Rimango sempre incredibilmente offesa da questo” ha spiegato nel corso dell’intervista.
Cos’è la sindrome di Tourette e le cause
La sindrome di Tourette prende il nome dal medico francese Georges Gilles de la Tourette che per primo nel 1884 descrisse i sintomi tipici di quella che chiamò “la malattia dei tic”.
Si tratta di malattia neuropsichiatrica, che colpisce il cervello e il comportamento, caratterizzata dall’emissione di rumori, suoni involontari e incontrollati e movimenti sia del volto che degli arti. Generalmente questo disturbo compare durante l’infanzia e può accompagnare il soggetto anche in età adulta. Questa sindrome è spesso associata al disturbo ossessivo-compulsivo o al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Ma cosa la scatena? In realtà la causa della sindrome di Tourette resta ancora sconosciuta. Pare che l’origine sia neurologica e associata al malfunzionamento di alcune aree del cervello, note come gangli della base, che responsabili del controllo dei movimenti del corpo umano. Ciò provocherebbe i caratteristici tic.
Generalmente questi ultimi non sono invalidanti, anche se talvolta possono essere dolorosi se improvvisi. Tuttavia, possono essere motivo di imbarazzo, vergogna e portare all’isolamento sociale.
Come si manifesta
Per parlare di sindrome di Tourette i disturbi devono manifestarsi per almeno un anno e deve esserci almeno un tic vocale. Chi soffre di questo disturbo presenta i seguenti tic.
Tra i tic vocali troviamo:
- grugnire/fare dei versi
- schiarirsi la gola
- tossire
- gridare
- annusare
- soffiare
I più comuni tic motori, invece, sono:
- sbattere gli occhi
- fare dei movimenti con la testa
- arricciare il naso
- digrignare i denti
- alzare gli occhi al cielo
- torcere il collo
- ruotare le spalle
- saltare
- toccare le altre persone
- copiare i movimenti altrui
- compiere gesti osceni (come alzare il dito medio)
La diagnosi e le cure
Attualmente non esiste ancora un test valido per accertare questa sindrome. La diagnosi può essere fatta sulla base dei disturbi presenti. Il disturbo neurologico è accertato nel caso in cui vengono escluse altre malattie.
Per diagnosticare la sindrome di Tourette è necessario:
- Avere tic motori multipli e almeno uno vocale, non per forza contemporaneamente;
- Avere tic frequentemente (persistenza dei tic per almeno un anno)
- che il disturbo si manifesti prima dei 18 anni
Per la diagnosi è necessario rivolgersi ad un neurologo o, se si tratta di bambini, di un neuropsichiatra infantile o psicopedagogista.
Ma come si cura questa sindrome? Il trattamento della Sindrome di Tourette dipende da quanto impatta sulla qualità della vita. In casi lievi non è consigliata nessuna terapia, quando invece la disabilità è considerata tra moderata e grave è necessario intraprendere un percorso di terapia cognitivo-comportamentale (habit reversal) ed eventualmente anche una terapia farmacologica.
Sono diversi i farmaci impiegati per trattare la sindrome, fra cui gli antidopaminergici (Risperidone, Aripiprazolo, Aloperidolo), ma anche medicinali come la Clonidina, il Topiramato, la Setralina. In ogni caso spetta ad uno specialista valutare ogni singolo caso e suggerire la terapia più adeguata.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonti: Istituto Superiore di Sanità/Netflix
Leggi anche: