Malattia di Lyme: dall'origine del nome ai sintomi, tutto quello che devi sapere sulla pericolosa infezione trasmessa dalle zecche
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“Ho fatto di tutto per stare meglio ma la mia malattia sta peggiorando. Mi si spezza il cuore ma dovrò cancellare i miei prossimi show su ordine dei medici”: attraverso il suo profilo Fb, con queste parole il cantante canadese Justin Bieber ha annunciato ai suoi fan, che dovrà prendersi una pausa dal suo tour. Il motivo dello stop è la malattia di Lyme, di cui ha raccontato di soffrire da circa 2 anni.
La sua vicenda ha acceso i riflettori su una patologia piuttosto diffusa e pericolosa (nota anche come “malattia delle zecche”), ma ancora sconosciuta ai più. Scopriamo di cosa si tratta e come si trasmette.
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Malattia di Lyme: cos’è e i sintomi
Il nome di questa malattia deriva dalla città americana in cui fu descritto il primo caso nel 1975. Si tratta di un’infezione dovuta alla spirocheta Borrelia burgdorferi, che ha come serbatoio numerose specie animali tra cui cervi, caprioli, roditori, volatili, cani e gatti domestici.
La malattia di Lyme è particolarmente diffusa sia in Europa che negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia, le regioni più a rischio sono quelle del Nord, tra cui il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Trentino, mentre nelle zone del Centro e del Sud è meno ricorrente.
L’infezione colpisce soprattutto la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Tra i sintomi più comuni troviamo: sensazione di affaticamento, brividi, febbre, cefalee, rigidità alla nuca, dolori muscolari e articolazioni gonfie e dolenti. Tali sintomi possono durare per settimane. Talvolta possono subentrare complicazioni più serie, ad esempio la meningite (che causa cefalea e rigidità del collo) e la paralisi di Bell (che provoca deficit muscolare al viso).
Come si trasmette
Ma come ci si contagia? Il batterio che causa la malattia di Lyme si trasmette all’uomo attraverso la puntura di una zecca infetta. Solitamente la trasmissione della Borrelia Burgdorferi si verifica solo dopo che la zecca infetta è rimasta attaccata più di 24 ore. Il batterio penetrato nella cute può diffondersi ai linfonodi e può anche arrivare in altri organi. Di solito l’incubazione va dai 3 ai 20 giorni, ma in alcuni casi può arrivare ad un mese.
Come si cura
Nella maggior parte dei casi la puntura della zecca si ferma all’eritema cutaneo. E in questo caso può essere sufficiente la terapia farmacologica a base di antibiotici, in genere tetraciclina negli adulti e amoxicillina nei bambini, per scongiurare la diffusione del batterio. Sono da evitare categoricamente i farmaci a base di cortisone. Oltre l’80% dei pazienti affetti dalla malattia riesca a guarire dopo uno o due cicli di terapia antibiotica.
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Fonti: MSD/Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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