Sindrome di Capgras: l’illusione di chi crede che parenti e amici siano in realtà dei sosia

Chi ne soffre è fermamente convinto che le persone care, amici o parenti, siano state sostituite da cloni, sosia, veri e propri doppioni

Hai mai sentito parlare della sindrome di Capgras? Fu il medico francese Joseph Capgras a descriverla per primo, riportando il caso di una paziente convinta che il marito e i familiari fossero stati sostituiti da veri e propri sosia.

Inizialmente il medico la definì “Illusion des sosies” ma in un secondo tempo venne chiamata come la conosciamo oggi. Scopriamo di cosa si tratta, quali sono le cause e i sintomi principali.

Cos’è la sindrome di Capgras

Le persone che soffrono di sindrome di Capgras si convincono che i familiari, o altre persone della propria cerchia, siano dei sosia, notando tutta una serie di comportamenti sospetti, che differiscono a loro parere da quelli dei familiari/amici reali. Quindi pur riconoscendo a livello visivo i propri cari, si convincono che siano degli impostori.

La malattia, come spiega questa ricerca, è una sindrome delirante da errata identificazione e tende a persistere nel tempo nonostante le prove contrarie. A quanto pare – compare in casi psichiatrici e non, inclusi pazienti con danno cerebrale. –

Sindrome di Capgras: cause

A quanto pare la sindrome di Capgras è correlata a disturbi di tipo psichiatrico, ma le cause non sono ancora totalmente chiare e potrebbero includere, secondo i ricercatori, ulteriori condizioni. Senza escludere eventuali lesioni cerebrali organiche o degenerative.

Sindrome di Capgras: sintomi

A parte l’errata identificazione, che è il sintomo principale della sindrome di Capgras, ne possono comparire altri tra cui agitazione e aggressività nei confronti dei presunti sosia.

Sintomi che a loro volta possono causare conflitti intrapersonali e interpersonali, influendo negativamente sulle relazioni sociali, tendenzialmente scarse.

Senza contare che i soggetti che presentano questo disturbo, stando ai dati riportati dalla seguente ricerca, sono più inclini all’autolesionismo e alla violenza.

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FONTE: National Library of Medicine

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