Sigarette elettroniche: vendute solo in farmacia? La UE fa dietrofront

Le sigarette elettroniche non potranno essere vendute in farmacia, neanche in Italia. Entro quest'estate anche il Ministero della Salute si propone di recepire il parere del Consiglio superiore di sanità sulle sigarette elettroniche. L'ordinanza del Ministro Lorenzin vieterà dunque la vendita delle e-cyg nelle farmacie al contrario di chewin-gum, cerott e altri nicotinici, non essendo possibile considerarle un “farmaco per funzione”, per smettere di fumare

Le sigarette elettroniche non potranno essere vendute in farmacia, su proposta dell’Italia, che insieme alla Francia, era contraria alla commercializzazione delle e-cig nelle farmacie. Entro quest’estate, il Ministero della Salute dovrà recepire il parere del Consiglio superiore di sanità sulle sigarette elettroniche. Tramite un’ordinanza del Ministro Lorenzin ne verrà dunque vietata la vendita nelle farmacie al contrario di chewin-gum, cerotti e altri nicotinici, non essendo possibile considerarle un “farmaco per funzione”, per smettere di fumare.

In attesa di avere maggiori informazioni sulla loro sicurezza, il Consiglio Europeo si è riunito lo scorso 21 giugno per discutere della revisione della direttiva comunitaria su tabacco e derivati. E arrivano le restrizioni, volte soprattutto a rendere i prodotti del tabacco meno attraenti. Le novità riguarderanno principalmente il modo in cui essi potranno essere fabbricati, presentati e venduti.

L’accordo, che è stato raggiunto sulla base di una proposta di compromesso della presidenza irlandese, si basa in particolare su questi punti:

comprende i seguenti elementi chiave:

  • Il divieto dell’uso delle sigarette ‘fai da te’ con tabacco caratterizzato da sapori quali frutta, cioccolato o mentolo o che contengono additivi che ne aumentano la dipendenza e la tossicità.
  • L’obbligo secondo cui le scritte e le immagini che avvertono sui rischi della sigaretta coprano il 65% del pacchetto fronte e retro.
  • Il divieto di qualsiasi etichettatura ingannevole (Come “naturale” o “biologico”).
  • L’estensione del campo di applicazione della direttiva per i nuovi prodotti del tabacco, ossia quelli che verranno immessi sul mercato dopo l’entrata in vigore della direttiva e che richiederebbe una notifica preventiva prima della loro immissione sul mercato; quelli contenenti nicotina (come le sigarette elettroniche). Di tali prodotti sarebbe consentita la vendita sotto una certa soglia di nicotina, forniti di foglio di avvertenze per la salute. Al di sopra di questa soglia, la vendita di questi prodotti sarebbe consentita solo se autorizzati come farmaco.
  • prodotti a base di erbe, che avranno l’obbligo di segnalare le avvertenze per la salute.
  • L’introduzione di un sistema di tracciabilità e rintracciabilità insieme alle caratteristiche di sicurezza per rafforzare la lotta contro il traffico illecito e i prodotti falsificati;

La bozza sarà votata dalla Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare entro il mese di luglio. Anche l’Italia, col Ministro Lorenzin, ha partecipato ai lavori, segnalando la necessità di apportare alcune modifiche al testo proposto dalla Presidenza irlandese, tra cui il divieto di vendita nelle farmacie, al contrario di quanto proposto in ambito comunitario. E il braccio di ferro è stato vinto dall’Italia.

Inizialmente l’Ue aveva considerato di vendere in farmacia le sigarette elettroniche che contenevano oltre un milligrammo di nicotina, considerandole al pari di prodotti medicinali. Ma l’Italia ha spinto per eliminare tale presupposto, vietandone comunque la vendita in farmacia a prescindere dalla quantità di nicotina contenuta.

Tutte le richieste italiane sono state accolte, non solo in merito alla sigaretta elettronica ma anche sulle avvertenze di salute combinate (testo-immagine) nelle sigarette tradizionali, per le quali “il testo finale prevede per queste ultime una dimensione dell’area ad esse riservata pari al 65% della superficie frontale e posteriore del pacchetto, ma in tale percentuale è incluso, a differenza che nella proposta iniziale, anche il bordo da 1 mm”.

Inoltre, si è concordato con l’esigenza di salvaguardare i sistemi di notifica della composizione di prodotti del tabacco già esistenti ed è stata confermata la possibilità per gli Stati membri di vietare la vendita a distanza di prodotti del tabacco, in linea con quanto l’Italia, attraverso il Ministro della salute, ha richiesto.

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