Philip Morris, il più grande produttore di sigarette al mondo, sfrutta la legalizzazione della cannabis e iniziare a produrre sigarette alla marijuana. Peccato sia una grande bufala.
Philip Morris, il più grande produttore di sigarette al mondo, sfrutta la legalizzazione della cannabis e iniziare a produrre sigarette alla marijuana. Commercializzate con il marchio “Marlboro M”, saranno disponibili per la vendita nei coffe shop con licenza in Colorado ed entro fine anno in quelli dello stato di Washington, quando cioè la marijuana diventerà commercialmente legale anche qui.
È quanto stanno riportando i media di mezzo mondo. Serafin Norcik, Vice Presidente del settore marketing di Phillip Morris, avrebbe detto in un’intervista che l’azienda aveva già deciso di lanciarsi nel marketing della cannabis, dopo averlo monitorato per parecchio tempo. Ma solo con le recenti iniziative di legalizzazione ha finalmente preso la decisione di fare il “grande salto” nel nuovo business.
Il colosso del tabacco ora lavorando freneticamente per dare il via alla commercializzazione del prodotto all’inizio del 2015. Norcik ha anche rivelato che l’annuncio ufficiale verrà dato con uno spot trasmesso durante il Superbowl. Tuttavia, poiché la marijuana sarà legale solo in Colorado e Washington, durante il Superbowl 2015 la pubblicità sarà oscurata in tutti gli altri Stati.
PECCATO SIA UNA GRANDE BUFALA – La notizia è stata diffusa dal sito Abril Uno che per primo ha riportato l’intervista. e come ci si potrebbe facilmente aspettare da un sito chiamato Abril Uno (Primo di Aprile) , questo articolo è un grande fake, una semplice e divertente parodia. Basta risalire alla fonte e leggere la descrizione del sito, che è inequivocabile: “Tutti gli articoli sono falsi o satirici”. Anche l’immagine utilizzata nell’articolo è, ovviamente, falsa. Risale al 2007 ed è originariamente apparsa nel divertente photo editing contest di Worth1000.com dal titolo “If Hippies Ruled“.
Eppure a cadere nel tranello sono stati in molti, compresi famosi quotidiani che in questi minuti si stanno apprestando a “correggere” i loro articoli o a eliminarli. Peccato che per evitare brutte figure bastasse leggere e cercare le fonti, invece di fare copia-incolla.